Una giovane coppia di Santa Maria a Vico, nel Casertano, è stata arrestata e portata in carcere con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato e maltrattamenti in famiglia nei confronti della loro figlia di appena 45 giorni. Le indagini condotte dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e dai carabinieri di Maddaloni hanno rivelato una realtà ancora più agghiacciante di quanto si pensasse inizialmente. L’autopsia ha infatti rivelato che la piccola Aurora non è stata uccisa solo dall’acqua bollente con cui i genitori l’avevano lavata, ma anche dalle botte e dai maltrattamenti subiti.
La giovane coppia, nonostante la loro giovane età, aveva anche altri due figli piccoli, che sono stati immediatamente tolti loro dopo il delitto e affidati ad una comunità. Gli esami medico-legali hanno rivelato che il padre avrebbe colpito violentemente la neonata alla testa, causandole una doppia frattura al cranio e al viso, oltre ad un grosso ematoma visibile. Questo comportamento, insieme alle ustioni causate dal bagnetto troppo caldo, ha provocato la morte della neonata per insufficienza cardio-respiratoria. Le lesioni subite erano troppo gravi perché la neonata potesse sopravvivere.
Gli inquirenti hanno inoltre scoperto che la coppia non aveva mai portato la piccola a visite mediche durante i suoi 45 giorni di vita, optando per rimedi fai da te. Pare addirittura che utilizzassero lo strutto come pomata per curare le ferite della neonata. Padre e madre sono stati incastrati anche dai messaggi scambiati nelle chat dei loro cellulari sequestrati, dai quali emergeva il totale stato di abbandono della piccola e l’indifferenza verso le sue sofferenze.
La morte della neonata ha provocato uno shock nella comunità di Santa Maria a Vico. Il sindaco Andrea Pirozzi si è detto costernato poiché conosceva bene i genitori del padre ventiseienne. “Sono due commercianti molto conosciuti – ha raccontato il sindaco – e hanno fatto molti sacrifici per far crescere i loro due figli”. Tuttavia, Savino e sua moglie non lavoravano (lui faceva lavori saltuari) e non vivevano in una condizione agiata.
Quando la piccola è stata trovata morta nella culla, i genitori hanno spiegato ai carabinieri che la figlia si era addormentata dopo un bagnetto e non si era più svegliata. Hanno anche affermato che la pediatra da loro consultata aveva consigliato di utilizzare una pomata per le ustioni. Una versione che gli inquirenti non hanno mai creduto, tanto che la Procura li ha iscritti nel registro degli indagati.