Capannone a fuoco: truffa da tre milioni di euro

Un incendio divampato il 25 marzo del 2021 in un capannone a Montecorvino Pugliano sta ora al centro di un’indagine per truffa da parte della procura di Salerno. Secondo le autorità, l’incendio sarebbe stato commissionato dagli amministratori di una società che gestiva il deposito merci, al fine di incassare l’ingente somma assicurativa di tre milioni di euro.

Gli inquirenti ritengono che l’amministratore di diritto, considerato poco più di un prestanome, e il patron di fatto, definito come “socio occulto”, della start-up logistica, costituita solo otto mesi prima dell’incendio, abbiano orchestrato il piano per ottenere un risarcimento ingiustificato.

La ricostruzione dei fatti è stata redatta dalla pm Ivana Niglio, che ha delegato le indagini ai carabinieri. Dopo un’approfondita investigazione, il pm ha richiesto al gup Pietro Indinnimeo del Tribunale di Salerno di rinviare a giudizio i due imputati. Uno dei coinvolti è un imprenditore residente tra Cava de’ Tirreni e Mercato San Severino, originario di Nocera Superiore, mentre l’altro è un collaboratore di Nocera Inferiore nato nel 1964.

La vicenda ha destato grande scalpore nella zona, poiché dimostra come la criminalità possa infiltrarsi anche nel mondo imprenditoriale e sfruttare situazioni di emergenza per trarne vantaggio economico. La procura di Salerno, tuttavia, ha dimostrato di essere vigile e determinata nel contrastare queste attività illecite, mettendo in atto una serrata indagine che ha portato alla luce la presunta truffa.

Ora spetterà al gup decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio e far luce definitivamente su questa vicenda. Nel frattempo, la cittadinanza resta in attesa di conoscere ulteriori sviluppi e spera che simili episodi non si ripetano, mettendo a rischio la sicurezza e la fiducia nella legalità.

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