Telesina, controlli sul posizionamento degli autovelox
La strada statale 372, comunemente chiamata Telesina, è diventata famosa per la presenza di numerosi autovelox lungo i suoi quasi 40 chilometri di tratto sannita. Questa situazione contrasta fortemente con l’assenza di dispositivi nel segmento casertano. Questa fama ha superato i confini provinciali e ha attirato l’attenzione delle massime cronache nazionali. Le polemiche si sono scatenate a causa dell’incongruenza e dell’irregolarità dei limiti di velocità imposti lungo l’arteria, che variano in alcuni punti, arrivando persino a 50 chilometri all’ora.
Anche il governo è stato informato di questa situazione e si appresta a fare il punto della situazione non solo sulla Telesina, ma anche su altre importanti strade provinciali. La Polizia stradale ha redatto un rapporto aggiornato sull’incidentalità degli ultimi cinque anni su queste strade, che sarà discusso durante la prossima riunione dell’Osservatorio per il monitoraggio e la pianificazione degli interventi sulla sicurezza stradale, convocata dalla Prefettura. Questa sarà la prima seduta dell’organismo istituito nel 2009.
La delegata prefettizia responsabile dell’area Sistema sanzionatorio e amministrativo, Mara De Feo, anticipa che durante la riunione verranno analizzati i dati sugli incidenti verificatisi tra il 2018 e il 2022. Prima di prendere qualsiasi provvedimento, è necessario avere una visione oggettiva della situazione e non basarsi su percezioni generiche o campagne mediatiche che spettacolarizzano il problema. Se ci saranno aspetti da correggere, la Prefettura si attiverà per farlo. È già stata richiesta all’Anas di uniformare i limiti di velocità sulle principali strade della provincia. In particolare, sulla Fondovalle Isclero si passerà a 80 chilometri all’ora sull’intero percorso, eliminando le differenze attuali presenti nel territorio di Dugenta. Lo stesso obiettivo è stato manifestato per la Telesina, anche se le particolari condizioni planoaltimetriche della strada potrebbero impedire l’adozione di un limite unico.
Per quanto riguarda le accuse rivolte ai Comuni di fare cassa attraverso gli autovelox, la dirigente spiega che ogni autorizzazione viene rilasciata sulla base delle valutazioni tecniche effettuate dalla Polstrada e dall’Anas. La Prefettura, in collaborazione con la Polstrada, effettua controlli periodici sul corretto funzionamento delle apparecchiature e sulla segnaletica relativa. Non è vero che un automobilista può essere multato da più Comuni durante il transito sulla Telesina. È in vigore da tempo una calendarizzazione che stabilisce i giorni di funzionamento dei dispositivi, garantendo che ogni giorno sia attivo un solo autovelox per senso di marcia. In caso di eventuali disfunzioni, le multe vengono annullate. Tuttavia, è importante sottolineare che rispettare la legge è un obbligo, soprattutto per garantire la sicurezza. Viaggiando a una velocità massima di 80 chilometri all’ora, anche sulla Telesina non si riceveranno multe.
Secondo i numeri, i dispositivi hanno contribuito a ridurre gli incidenti. Tiziana Orlacchio, dirigente della Polstrada sannita, anticipa che c’è stata una diminuzione dell’incidentalità nel corso degli ultimi cinque anni e che gli autovelox, inclusa la Telesina, hanno contribuito a questo risultato virtuoso. Tuttavia, Armando Rocco, consulente giuridico del dicastero Infrastrutture, non è così convinto dell’attuale assetto. Martedì avrà un incontro con il ministro Salvini per discutere delle modifiche normative sugli autovelox. Rocco proporrà di controllare tutte le autorizzazioni rilasciate dalle Prefetture per verificare se le strade interessate soddisfano ancora i requisiti necessari per l’installazione degli autovelox: un alto tasso di incidentalità negli ultimi cinque anni e documentata impossibilità o difficoltà di contestazione immediata. Proporrà inoltre di autorizzare l’installazione di dispositivi solo a intervalli di 15-20 chilometri, con un limite di velocità unico di 90 chilometri all’ora. Suggerirà anche di affidare il servizio esclusivamente alla Polizia stradale e di autorizzare l’installazione di un solo tipo di dispositivo, il cosiddetto “tutor” utilizzato attualmente sulle autostrade, che misura la velocità media e non quella istantanea.