Turni di turni da 10 ore e licenziamento per i ritardi: stamane il blitz dei carabinieri

Brusciano. Un sistema dello spaccio di droga a Brusciano, gestito da donne, proprio come un’azienda. Il blitz dei carabinieri è partito questa mattina: sono scattate 41 misure cautelari, di cui 35 con destinazione carcere e agli altri 6 divieto di dimora nella regione Campania. Durante le operazioni sono stati sequestrati un chilo di cocaina, 10 bustine di marijuana, 474 grammi di crack da tagliare e 790 dosi della stessa sostanza.

Nell’organizzazione della seconda piazza di spaccio del Napoletano dopo il Parco Verde di Caivano, dopo l’arresto del boss Bruno Piacente sarebbe subentrata sua moglie Tiziana De Donato. E diverse donne, tutte legate ai capi piazza detenuti, avrebbero gestito il business droga in assenza dei mariti. I residenti della 219 di Brusciano erano letteralmente ostaggio dei pusher della camorra: smontati i citofoni, erano stati privati anche delle chiavi del portone e, per entrare ed uscire, dovevano chiedere il permesso allo spacciatore di turno.

Una donna avrebbe messo a disposizione la sua abitazione per permettere ai pusher di nascondersi durante i controlli delle forze dell’ordine. Dalle intercettazioni è emerso anche l’arresto in flagranza di alcuni pusher ad opera di un carabiniere donna che si è finta cameriera di un bar per consegnare caffè.

Un meccanismo ben organizzato, insomma, che funzionava anche davanti ai bambini e che per forza di cose doveva avere regole ben precise. A cominciare dai turni: le piazze di spaccio erano attive anche 24 ore al giorno. Stabiliti anche gli stipendi: ad un palo andavano 100 euro per 8 ore di lavoro, che diventavano 120 euro in caso di “straordinari”.

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