Indagine nel Beneventano: un sindaco agli arresti domiciliari, un imprenditore in carcere e un vigile urbano all’obbligo di firma. I carabinieri, coordinati dal Procuratore della Repubblica Aldo Policastro, hanno portato avanti un’operazione che ha portato all’arresto di Nicola Panella, imprenditore di 59 anni di Montesarchio, e al sindaco di Tocco Caudio, Gennaro Caporaso, agli arresti domiciliari. Un agente della polizia municipale è invece sottoposto all’obbligo di firma.
Le accuse mosse nei confronti del sindaco riguardano la turbata libertà degli incanti e il trasferimento fraudolento di valori. Secondo il procuratore Policastro, ci sono elementi indiziari che dimostrano la sistematica violazione delle procedure pubbliche del Comune da parte del sindaco. In particolare, sono emerse irregolarità nella gara d’appalto per i lavori di messa in sicurezza e sistemazione idraulico-forestale di una strada. Si sospetta una collusione tra il sindaco, un vigile urbano membro della commissione di gara e l’impresa aggiudicataria. Si ipotizza che il sindaco abbia commissionato anche piccoli lavori di manutenzione stradale all’imprenditore, come un favore per il proprio elettorato.
Un secondo episodio riguarda la gara per l’affidamento del servizio di accoglienza integrata per i minori stranieri non accompagnati. Il sindaco avrebbe costituito un’associazione temporanea di imprese, individuando anche un immobile per l’accoglienza dei minori, nonostante fosse consapevole che i locali non fossero idonei. La gara non è stata completata a causa di problemi tecnici riscontrati dall’associazione temporanea di imprese promossa dal sindaco.
Inoltre, sono emerse irregolarità anche nella procedura di affidamento del servizio di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani. Il servizio è stato affidato a un’impresa che già era affidataria, violando il principio di rotazione e alterando la concorrenza.
L’operazione condotta dai carabinieri mette in luce gravi comportamenti illeciti da parte di figure istituzionali che avrebbero agito a discapito della correttezza e della trasparenza delle procedure pubbliche. Sarà compito della giustizia fare luce su questa vicenda e punire coloro che si sono resi responsabili di tali reati.