Il tesoro in bitcoin del valore di 1,8 milioni di euro, appartenente al narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale, è stato confiscato e trasferito nelle casse dello Stato. Questa operazione è stata possibile grazie alla collaborazione del contabile Corrado Genovese, che ha consegnato le chiavi di accesso al tesoro. L’operazione è stata condotta da specialisti del Gco di Napoli e dello Scico della Guardia di Finanza, con la supervisione di un consulente nominato dal Tribunale e un istituto bancario italiano. Il contabile, che era in fuga dal novembre 2022, è stato arrestato lo scorso marzo all’aeroporto di Fiumicino, al suo arrivo dagli Emirati Arabi Uniti. Durante l’arresto, ha consegnato i codici criptati per accedere a 2 milioni di USDt, una criptovaluta emessa dalla società Tether Ltd. Grazie a questa operazione, 1,8 milioni di euro sono stati confiscati e destinati al Fondo Unico Giustizia. Questa somma rappresentava il compenso di Genovese per i suoi servizi di gestione dei pagamenti della cocaina e degli investimenti derivanti dal traffico di droga dell’organizzazione di narcotrafficanti guidata da Imperiale.

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