Per più di vent’anni, una donna di origini ucraine ha vissuto un inferno a causa delle percosse, delle minacce e delle ingiurie inflittele dal marito. Questa povera vittima è stata costretta, in alcune occasioni, persino a trascorrere la notte all’aperto, lontano dalla casa coniugale, e addirittura a trasferirsi in un’altra regione per sfuggire alle continue persecuzioni.
Solo dopo essersi trasferita a San Benedetto del Po (Mantova), la donna ha trovato il coraggio di denunciare il suo aguzzino ai carabinieri della locale stazione.
La svolta è avvenuta oggi, quando i militari dell’Arma della stazione principale di Torre del Greco (Napoli) hanno eseguito un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa.
Questa disposizione è stata emessa dal giudice del tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura oplontina, nei confronti del marito, un uomo di 55 anni di Torre del Greco, accusato di maltrattamenti nei confronti di familiari o conviventi.
Secondo le indagini, le violenze avrebbero avuto inizio nel lontano 2001, quando la coppia di origini ucraine si trasferì in Italia. Si tratta di abusi quotidiani e di un controllo costante sulle relazioni della vittima, che talvolta è stata persino costretta a passare la notte all’addiaccio.
Le testimonianze della donna e di altre persone informate sui fatti hanno permesso agli investigatori di raccogliere prove solide contro l’uomo, accusato di maltrattamenti nei confronti di familiari o conviventi.
Il 55enne è stato anche obbligato a non comunicare con la moglie in nessun modo, compresi telefono e mezzi telematici.

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