Nocera Inferiore: il dramma dei disabili trasferiti in RSA

Nocera Inferiore è stata teatro di un incontro pubblico che ha lasciato tutti senza parole. Famiglie, rappresentanti di associazioni e sindacati si sono riuniti per denunciare il tragico destino dei 41 disabili gravissimi che sono stati trasferiti dalla Asl a strutture RSA, dove sono condannati a regredire invece di ricevere le cure specialistiche di cui hanno bisogno.

Le storie raccontate durante l’incontro sono state sconvolgenti: sofferenza, patologie gravi, ma anche risultati e miglioramenti ottenuti grazie a anni di terapie specializzate. Ora, però, tutto ciò sembra destinato a finire, poiché la Asl ha deciso che questi pazienti non hanno più bisogno di essere curati.

Una delle storie più toccanti è quella di Cesare Buongiovanni, affetto da encefalite virale realizzante. La commissione che ha deciso il suo trasferimento in RSA ha impiegato solamente 20 minuti per prendere questa decisione, nonostante nessuno dei membri fosse in grado di valutare un paziente neurologico. È una scelta scellerata, un’esecuzione, come l’ha definita un familiare di due sorelle disabili gravissime che hanno subito la stessa sorte.

Le testimonianze dei familiari sono state strazianti. Un padre ha raccontato la storia del suo figlio Gabriele, che grazie alle cure ricevute a Villa dei Fiori ha ottenuto miglioramenti significativi nella sua condizione. Ora, con il trasferimento in RSA, tutto questo andrà perso e Gabriele tornerà a stare male. Per risparmiare qualche euro, vogliono mandare a morte i nostri figli, ha denunciato l’avvocato.

I professionisti dei centri hanno spiegato che ciò che sta accadendo è un tentativo di cancellare la riabilitazione residenziale e trasformare tutto in RSA. Vogliono costringere i centri a cedere, metterli in condizioni economiche e di personale insostenibili per farli abbandonare questi malati al loro destino.

Durante l’incontro, è stata chiesta con forza un’impegno più deciso da parte dei sindacati per difendere i malati e tutti i lavoratori che perderanno il posto di lavoro a causa di questi trasferimenti. La risposta è stata un appello a uno sciopero e l’annuncio di una grande mobilitazione con una manifestazione prevista per il 19 dicembre davanti alla sede della Asl.

Il Natale di queste famiglie non sarà sereno, ma sarà un Natale di lotta. Martedì 19, si dirigeranno alla sede della Asl per augurare ai dirigenti di passare un Natale come quello che faranno passare a loro. La battaglia continua.

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