Processo per la morte di Maurizio Franzesi: il proprietario del terreno rinviato a giudizio

La tragedia che ha portato alla morte di Maurizio Franzesi, il ceramista salernitano deceduto nel luglio 2021 dopo essere caduto dalla sua bicicletta in una zona boschiva di San Cipriano Picentino, si trasforma in un processo. A decidere ciò è stato il giudice del tribunale di Salerno Pietro Indinnimeo, che ha rinviato a giudizio il proprietario del terreno antistante il luogo dell’incidente.

L’uomo dovrà presentarsi il prossimo 8 febbraio davanti al tribunale monocratico per l’avvio del processo. Secondo il giudice, spettava all’imputato rimuovere la rete di recinzione che circondava la sua proprietà e che era caduta ostacolando il transito lungo il sentiero. È stata proprio quella rete a determinare l’incidente, secondo quanto ricostruito dalle indagini, poiché il ciclista sarebbe caduto a causa di quell’ostacolo imprevisto presente sul terreno.

Le conclusioni del consulente tecnico sono state decisive per la decisione del giudice. Secondo la difesa, rappresentata dall’avvocato Agostino De Caro, la rete non era di proprietà dell’imputato ma della Provincia, in quanto ente pubblico responsabile della manutenzione delle strade, ed era presente già quando l’imputato aveva acquistato il terreno. Tuttavia, il consulente ha escluso ogni responsabilità da parte della Provincia, affermando che quella rete non era di proprietà dell’ente.

La tragedia risale all’estate 2021 e la vittima era sola al momento dell’incidente, che è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza installate nella zona.

Maurizio Franzesi era molto conosciuto a Salerno, dove gestiva da anni l’Officina Ceramica, un negozio di ceramiche vietresi molto frequentato per la rara bellezza e preziosità degli oggetti esposti. Padre di un ragazzo di dodici anni, Franzesi si era avvicinato al settore giovanissimo e ne aveva fatto la sua ragione di vita. Trascorreva molte ore nel negozio che si trovava nel vicoletto di via Portanova, che immette su piazza Flavio Gioia, ex Rotonda, e tutti lo conoscevano e lo stimavano.

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