Il processo sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi negli appalti del comune di Castel Volturno ha avuto un nuovo sviluppo durante l’udienza tenutasi davanti alla Seconda Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’ex vicesindaco Lorenzo Marcello ha richiesto di poter parlare in aula, mentre la difesa ha chiesto del tempo per acquisire dei documenti.
Questo processo riguarda una serie di vicende connesse alla principale, che coinvolge i due ex sindaci di Castel Volturno, Francesco Nuzzo e Antonio Scalzone, così come i membri delle loro giunte e i dipendenti comunali, oltre al comando della polizia municipale. Le accuse mosse dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli riguardano concorso esterno ad associazione a delinquere di stampo mafioso, concussione, turbativa d’asta, abuso d’ufficio e omissione in atti di ufficio. Tra gli imputati, oltre ai due ex sindaci, compare anche l’ex vicesindaco Lorenzo Marcello, che è stato assolto per il reato di concussione. Altri indagati sono Raffaele Gravante, Antonio Di Tella, Gino Fulco, Giovanni Luzzi, Giovanni Graziano e Sebastiano Conte.
L’inchiesta principale si divide in tre distinti episodi: la realizzazione del Centro Commerciale Giolì, il sostegno elettorale a Francesco Nuzzo da parte del clan dei Casalesi e le minacce ai rivali dei due sindaci da parte delle rispettive fazioni di Bidognetti e Zagaria/Schiavone per favorire il proprio candidato. Le accuse mosse nel corso degli anni, a partire dal 2005, si concentrano sull’illegalità degli atti amministrativi compiuti dalle amministrazioni comunali, sia quella di Nuzzo che quella di Scalzone, soprattutto riguardo alla realizzazione di opere per conto del clan dei Casalesi o in cambio di tangenti. L’udienza riprenderà a gennaio con le dichiarazioni dell’ex vicesindaco Marcello.
Nel team di difesa sono impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Ferdinando Letizia, Giovanni Cantelli, Claudio Sgambato, Enzo Di Vaio, Patrizia Sebastianelli, Romolo Vignola e Carmine Ippolito.