I familiari del piccolo Claudio Scala continuano a lottare per far luce sulla sua morte avvenuta il 28 aprile dopo un intervento presso il Monaldi di Napoli. Si è scatenata una battaglia tra periti, con il legale della famiglia che sostiene che si sarebbe dovuto intervenire prima. Secondo i medici legali della parte civile, ci sarebbe stato un ritardo nell’intervento che non ha garantito le migliori cure al bambino. Al contrario, i consulenti della procura ritengono che la morte fosse prevedibile date le gravi condizioni di salute del piccolo. I genitori hanno presentato una denuncia presso la questura di Napoli, sostenendo che sono stati commessi degli errori nella valutazione e nelle cure del loro bambino. La coppia ha ricostruito dettagliatamente la vicenda, dalla nascita del bambino il 10 gennaio presso la clinica privata “La Madonnina” di San Gennaro Vesuviano, fino al ricovero e all’intervento chirurgico. Secondo i genitori, l’operazione non è stata effettuata nella sala operatoria neonatale perché era chiusa. Dopo l’intervento, il bambino è stato trasferito in terapia intensiva, ma non in quella specifica per neonati. I genitori sono stati rassicurati sulle sue condizioni, ma poco dopo hanno ricevuto la telefonata dall’ospedale che comunicava il peggioramento delle condizioni di salute del neonato. Alle 23.30, un medico ha informato i genitori della sua morte. La famiglia continua a cercare giustizia per il loro piccolo Claudio.

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