Il giudice monocratico (gup) di Napoli, Linda Comella, ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di Simone Isaia, un uomo senza fissa dimora di 32 anni, che dovrà scontare quattro anni di reclusione e pagare una multa di 4mila euro.

Isaia era stato accusato di aver dato fuoco alla famosa opera d’arte “Venere degli Stracci” dell’artista Michelangelo Pistoletto, che era stata esposta in piazza Municipio a Napoli solo da una quindicina di giorni. L’incendio ha causato gravi danni all’opera, che è considerata un bene culturale di grande valore.

La sentenza è stata emessa dopo un processo con il rito abbreviato, durante il quale sono state condotte indagini approfondite dalla Polizia di Stato, sotto la supervisione del sostituto procuratore Federica D’Amodio, magistrato del Gruppo Beni Culturali, diretto dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli.

Simone Isaia, originario della provincia, è stato fermato e accusato di incendio doloso e distruzione di beni culturali. Ora dovrà scontare la sua pena in carcere e pagare una multa significativa come risarcimento per il danno causato.

Questa sentenza dimostra l’importanza che la società e il sistema giudiziario attribuiscono alla tutela del patrimonio culturale. Gli atti vandalici come quello compiuto da Isaia non solo danneggiano opere d’arte di inestimabile valore, ma ledono anche l’intera comunità che ha il diritto di fruire e godere di tali beni.

È auspicabile che questa condanna serva come monito per chiunque pensi di compiere simili gesti irresponsabili. La tutela del nostro patrimonio culturale è un dovere di tutti e ognuno di noi deve contribuire a preservarlo e valorizzarlo per le generazioni future.

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