A tre settimane dal Capodanno, il mercato nero dei botti illegali è in piena attività alla ricerca della famigerata “bomba scudetto”. Tra i botti artigianali realizzati dai fuochisti abusivi, che spesso sono contattati anche dalla camorra, c’è l’utilizzo della pericolosa “polvere flash”, una miscela esplosiva dal potenziale devastante. A Napoli la produzione di botti illegali in vista del 2024 è iniziata già in estate, con la scoperta e il sequestro di una fabbrica di esplosivi da parte dei carabinieri. Questa settimana, a Quarto, è stato segnalato il primo ferito a causa dei botti inesplosi: un ragazzo ha perso una falange del mignolo dopo aver raccolto un petardo da terra che gli è esploso tra le mani.

I consigli delle autorità sono chiari: non raccogliere botti inesplosi e acquistare fuochi d’artificio solo presso rivendite autorizzate. Il brigadiere Luigi Senatore, esperto in forza ai carabinieri del nucleo Artificieri di Napoli, spiega i rischi di manipolare botti illegali, che spesso vengono conservati in luoghi non idonei e possono essere instabili.

Il vero pericolo, però, sono i botti illegali prodotti con la “polvere flash”. Questa mistura, realizzata in laboratori improvvisati, contiene perclorato di potassio e polvere di alluminio ed è potenziata con altri addensanti chimici. È una polvere estremamente sensibile che esplode generando una potente onda d’urto. I botti illegali che contengono questa miscela micidiale vengono modificati e decorati con foto di calciatori e immessi sul mercato nero. Il brigadiere Senatore sottolinea che il principio utilizzato è simile a quello scelto dalla camorra per gli attentati.

Tre sono i principali problemi riscontrati dagli Artificieri: l’elevata domanda di botti illegali a Napoli, la diffusione di migliaia di video su internet che spiegano come fabbricarli e i bassi costi di produzione. Una cipolla con 100 grammi di polvere flash può costare meno di 50 centesimi e viene venduta anche a 5-7 euro. Negli anni scorsi, circolavano diverse tipologie di bombe illegali, come la bomba Kim o il pallone di Maradona. Quest’anno si teme che possa essere ancora in circolazione la bomba chiamata “la georgiana”, una versione potenziata della bomba Kvara, che era stata sequestrata l’anno scorso.

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