Nel caso dell’agguato di Lettere di ieri sera, sembra che la vendetta sia arrivata col freddo. Sui Monti Lattari, esattamente un anno dopo, Alfonso Cesarano è stato vittima di un attacco a colpi di kalashnikov. Nonostante sia uscito miracolosamente illeso dalla sua auto colpita da proiettili, la sua vita è stata messa a rischio. Alfonso, gestore di un pastificio a Gragnano, è figlio di un uomo molto conosciuto sui Monti Lattari, morto alcuni anni fa in un incidente stradale.

Gli inquirenti sembrano avere chiare idee sul movente dell’agguato e sono pronti ad interrogare tutte le persone che potrebbero essere coinvolte. In particolare, verranno interrogati Michele Comentale, noto pregiudicato di 42 anni, e suo nipote Matteo, di 32 anni. Proprio loro, il 12 dicembre dello scorso anno, rimasero feriti da colpi di fucile caricato a pallini mentre erano in auto con un’altra persona che fortunatamente rimase illesa.

Non è difficile immaginare cosa si nasconda dietro a questi due agguati. Gli scontri tra i narcos dei Monti Lattari sembrano essere il motivo principale. Ora i carabinieri stanno conducendo indagini approfondite alla ricerca di prove e riscontri per fare luce su questa vicenda.

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