Sequestrati conti correnti, società e immobili per oltre 200.000 euro a un imprenditore legato al clan Belforte di Marcianise. I finanzieri del comando provinciale di Perugia hanno eseguito il sequestro su delega della Procura locale, nell’ambito di un procedimento penale per reati tributari e autoriciclaggio. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Perugia.
Il sequestro riguarda anche alcuni immobili situati nei dintorni di Perugia, che sarebbero stati costruiti reinvestendo i proventi illeciti dei reati fiscali. Sono stati inoltre sequestrati conti correnti e quote societarie. L’indagine è partita dall’attività dell’imprenditore di origine campana, presunto legato al clan Belforte di Marcianise, ipotizzando un possibile reimpiego di denaro proveniente dalla criminalità organizzata. Successivamente, le indagini si sono concentrate sugli aspetti fiscali e tributari delle società riconducibili allo stesso imprenditore, attive nel settore alberghiero e edile con sede a Bastia Umbra e Marsciano (Perugia).
Al termine degli accertamenti, sono state contestate all’imprenditore campano alcune violazioni tributarie commesse tra il 2014 e il 2017, in particolare l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. I proventi illeciti ottenuti sarebbero stati successivamente trasferiti a una società di Marsciano, operante nel settore edile e intestata a un prestanome, ma in realtà riconducibile al medesimo imprenditore, che li utilizzava per la propria attività. In questo contesto, i finanzieri del Gico hanno sigillato quattro villette attualmente in fase di costruzione nel comune di Marsciano. Oltre agli immobili, sono stati sequestrati circa 3.000 euro presenti su alcuni conti bancari e le quote di una società del valore di circa 25.000 euro.