Una violenta aggressione è avvenuta di recente in un appartamento nel quartiere Chiaia a Napoli, suscitando grande indignazione nell’opinione pubblica. La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza riguardante un uomo nel Bresciano che ha fatto riflettere l’intera società sul fenomeno del femminicidio. Tuttavia, quanto accaduto in questo appartamento supera di gran lunga l’immaginazione.

La mattina, la gazzella del nucleo radiomobile di Napoli viene allertata dalla centrale operativa del comando provinciale a causa di diverse segnalazioni di urla e rumori provenienti da un appartamento al piano terra. La pattuglia si trova nelle vicinanze e impiega pochi minuti per raggiungere l’appartamento in questione.

Le grida vengono interrotte da una voce che dice “Carabinieri” e dai colpi alla porta. Una donna di 42 anni, in evidente stato di panico e con segni evidenti di violenza sul collo, apre la porta. Anche il compagno della donna, un uomo di 36 anni, si trova nell’appartamento, ma non sembra dare alcuna importanza alla presenza dei Carabinieri.

Anzi, il 36enne mostra prepotenza, impugnando un nunchaku e minacciando di morte la vittima. I Carabinieri si mettono tra i due per proteggere la donna e, dopo una breve colluttazione, riescono a bloccare l’uomo.

Una volta ristabilita la calma, spetta ai militari raccogliere le testimonianze. L’uomo non fa nulla nella vita e trascorre il suo tempo in giro, mentre la donna si guadagna da vivere con lavori occasionali. Tuttavia, il vizio del bere ha un costo e lui pretende denaro dalla sua compagna.

Di fronte al rifiuto della donna, scoppia la violenza. Il 36enne la aggredisce e, insoddisfatto, prende un’arma cinese da un mobile in cucina. Cerca di strangolarla, lasciando i segni che hanno attirato l’attenzione dei militari.

L’uomo è stato arrestato e trasferito in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dovrà rispondere dei reati di tentata estorsione, maltrattamenti in famiglia, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Questo episodio drammatico pone ancora una volta l’accento sulla necessità di combattere il femminicidio e di proteggere le donne da situazioni di violenza domestica.

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