Un nuovo grave episodio di violenza si è verificato all’interno delle carceri campane. A denunciarlo è il Segretario Regionale della Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Tiziana Guacci. Nella Casa Circondariale di Avellino, un detenuto di origini romane ha appiccato un incendio nella propria cella. Le fiamme e il fumo si sono rapidamente propagati all’interno del reparto, costringendo all’evacuazione di tutti i detenuti che sono stati collocati nel locale passeggi. Durante le operazioni, il detenuto ha cercato di aggredire gli altri detenuti presenti con un coltello rudimentale, ma grazie all’intervento tempestivo di un agente è stato disarmato evitando il peggio.

Guacci elogia il personale di Polizia Penitenziaria presente che, ancora una volta, ha dimostrato professionalità e senso del dovere riuscendo a spegnere l’incendio e ripristinare l’ordine nel reparto. Tuttavia, la sindacalista campana denuncia la grave carenza di organico di polizia penitenziaria e chiede il trasferimento immediato del detenuto riottoso presso un istituto penitenziario fuori regione, come previsto dalle ultime circolari dipartimentali. Purtroppo, nonostante il rientro del Gruppo Operativo Mobile, la situazione nella Casa Circondariale di Avellino non è cambiata. Si auspica che il Dipartimento presti attenzione alle carceri campane, sia per il sovraffollamento grave che per i continui eventi critici che causano un senso di abbandono e sconforto tra il personale.

Secondo Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, sono necessari interventi urgenti e strutturali per ripristinare la legalità nel sistema penitenziario. Una soluzione potrebbe essere l’espulsione degli stranieri detenuti in Italia, affinché scontino la pena nei Paesi di origine, così come la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per i detenuti con problemi psichiatrici sempre più numerosi. Capece esprime solidarietà e apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati dai poliziotti penitenziari di Avellino. Sottolinea inoltre la necessità di nuove assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria, corsi di formazione e aggiornamento professionale, nonché l’adozione di nuovi strumenti operativi come il taser, kit anti-aggressioni, guanti antitaglio e telecamere portatili.

È evidente che i poliziotti penitenziari devono affrontare quotidianamente criticità e problematiche che rendono sempre più difficile lavorare nelle sezioni detentive delle carceri, sia per adulti che per minori. È necessario adottare misure concrete per garantire la sicurezza del personale e dei detenuti, nonché il rispetto dei diritti umani all’interno delle carceri campane.

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