Segregata in casa con i suoi figli senza acqua e luce, una donna è stata privata persino delle utenze telefoniche. Ha vissuto l’orrore di vedere il suo bambino di un anno morire davanti a lei, senza poter chiamare il numero di emergenza. È stato il figlio più grande, un ragazzo di 16 anni, a interrompere questa spirale di violenza, chiamando i carabinieri quando ha trovato sua madre esanime in una pozza di sangue. I militari hanno fatto irruzione nella casa e hanno scoperto l’inferno in cui viveva la donna, sottoposta a sevizie e torture senza che nessuno si accorgesse della sua situazione. Era diventata un fantasma per la società, costretta dal marito a cambiare continuamente luogo di “segregazione”, e i suoi figli non frequentavano regolarmente la scuola.

La storia di Lucia (nome di fantasia) è una storia di riscatto. Grazie alla denuncia e all’associazione “La Crisalide”, che ha aperto le porte della casa di accoglienza per lei e i suoi figli, ha potuto iniziare una nuova vita. Ora Lucia ha finalmente voltato pagina. Ieri, nella sala giunta del Comune di Salerno, ha ricevuto il diploma professionale conclusivo di un corso annuale della durata di 250 ore. Questo diploma le permetterà di trovare un lavoro e raggiungere l’indipendenza economica.

Quando è arrivata a Salerno, nella casa di accoglienza La Crisalide, presieduta da Roberta Bolettieri, Lucia aveva paura. Ci è voluto molto coraggio per ricominciare e, soprattutto, per cominciare a credere nella giustizia. La sua vicenda è ora al vaglio della magistratura, che ha aperto un fascicolo.

Lucia non è l’unica ex vittima di violenza che, dopo aver avuto il coraggio di denunciare, ha cambiato la propria vita. Ieri, insieme a lei, altre cinque donne hanno ricevuto l’attestato durante una cerimonia alla presenza dell’assessore alle politiche sociali del Comune di Salerno, Paola De Roberto, della presidente de La Crisalide, Roberta Bolettieri, e di Grazia Biondi, simbolo della lotta contro la violenza di genere.

Queste donne hanno lasciato alle spalle un passato di sopraffazione e hanno deciso di cambiare vita partecipando a un progetto formativo che le ha qualificate per inserirsi in centri benessere, strutture alberghiere e strutture termali. Grazie alla rete creata dall’associazione La Crisalide, imprenditori del settore alberghiero e termale hanno offerto loro opportunità lavorative per la prossima stagione estiva.

Durante la cerimonia di consegna degli attestati, una delle partecipanti ha affermato di essere diventata la donna che meritava di essere grazie all’associazione La Crisalide. Ha ritrovato dignità ed autostima e ha capito che le donne possono fare tutto se si impegnano. Un’altra ragazza ha ringraziato l’associazione per averle offerto una grande opportunità e per averle accolte in uno dei momenti più bui della sua vita. Ha sottolineato che tutte valgono come madri, ma soprattutto come donne.

La presidente dell’associazione La Crisalide, Roberta Bolettieri, ha dichiarato che il fenomeno della violenza di genere non conosce distinzioni di ceto o di età. Le donne che si rivolgono all’associazione provengono da diverse estrazioni sociali, anche docenti costrette a lasciare la propria casa per sfuggire a un marito violento. È triste pensare che queste donne siano vittime due volte, perché quando decidono di salvarsi, sono costrette a nascondersi in attesa che la macchina della giustizia si metta in moto.

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