Le minacce continue e le molestie subite dalla fidanzata di Roberto Antini hanno portato all’arresto del giovane di 19 anni, nipote del defunto boss dei Quartieri Spagnoli, Antonio Ranieri, noto come “Polifemo”. Nonostante il rifiuto della ragazza di andare a ballare con lui, Antini ha pubblicato un messaggio su Instagram in cui offriva una ricompensa di 500 euro a chiunque l’avrebbe sequestrata, mentre minacciava di sparare a chiunque solo la guardasse.
Questo episodio si aggiunge alle accuse di rapina e lesioni aggravate che erano state precedentemente notificate a Antini. Infatti, aveva colpito un negoziante con una bottiglia dopo averlo rapinato. Le minacce di morte erano diventate sempre più frequenti: la ragazza si era vista costretta a chiedere aiuto ai carabinieri e indossare un orologio anti-violenza. Le minacce non riguardavano solo lei, ma coinvolgevano anche la sua famiglia e un ex fidanzato con cui lei non aveva più nulla a che fare da tempo.
La giovane, terrorizzata dalle continue intimidazioni, aveva smesso di andare al lavoro e usciva di casa raramente, sempre scortata da un parente. Le minacce si erano intensificate soprattutto dopo la denuncia presentata lo scorso novembre: “vai a ritirare le denunce… prenderò tutta la benzina e incendierò la tua casa… giuro sull’anima del mio nonno, non potrai più rimanere in questa casa…”.
Questo caso evidenzia l’importanza di contrastare le minacce e le molestie, soprattutto quando coinvolgono la vita di una persona e della sua famiglia. È fondamentale che le vittime trovino il coraggio di denunciare e che le autorità agiscano prontamente per garantire la sicurezza di tutti. Solo così si potrà contrastare e prevenire tali comportamenti violenti e persecutori.