Tecniche sofisticate per scoprire nuovi dettagli che potrebbero definire le cause della morte di Gerardina Corsano. Sarà necessario ancora del tempo per determinare le cause della morte della donna di 46 anni, avvenuta in circostanze ancora poco chiare il 31 ottobre. Per stabilirlo con certezza, il pubblico ministero della procura di Benevento, Amalia Capitanio, ha fissato altre due giornate di accertamenti irripetibili. Prima verranno effettuate le indagini tossicologiche, poi il campionamento dei prelievi d’organo effettuati durante l’autopsia.

La prima fase degli accertamenti si terrà il 21 dicembre con le analisi previste a Roma presso il Laboratorio di tossicologia forense. Il giorno successivo, verrà effettuato il campionamento presso la sala Settoria dell’Istituto di Medicina legale dell’Università di Salerno, situato presso l’ospedale Fucito a Mercato San Severino. Qui verranno revisionati e campionati i prelievi d’organo, effettuati durante l’autopsia e sottoposti a una particolare tecnica chiamata indurimento formolico. Questi accertamenti verranno eseguiti nei prossimi giorni e anche i consulenti delle parti coinvolte sono stati informati: il medico legale Monica Fonzo e la tossicologa Maria Pieri (per i familiari di Gerardina, assistiti dall’avvocato Gerardo Giorgione), il professor Pietrantonio Ricci e il dottor Gennaro Beneduce (per il marito della donna deceduta, Angelo Meninno, rappresentato dagli avvocati Giovani Pratola e Fabio De Donato), il medico legale Oto Macchione per i tre indagati difesi dagli avvocati Guerino Gazzella e Peppino Romano.

Gli accertamenti tossicologici serviranno a fare luce su quale sostanza abbia causato la morte di Gerardina Corsano e l’avvelenamento di suo marito Angelo Meninno, che dopo un primo ricovero presso l’ospedale Sant’Ottone Frangipane di Ariano Irpino, è stato trasferito al Cotugno di Napoli. Secondo quanto emerso dalle indagini, Gerardina Corsano e suo marito si sono recati due volte al Pronto Soccorso dopo aver cenato nel locale il 28 ottobre scorso, lamentando dolori addominali, vomito e mal di testa, ma sono stati mandati a casa perché non sono state riscontrate particolari criticità. Inizialmente si pensava che i coniugi fossero stati avvelenati da spore di botulino, ma questa circostanza è stata esclusa dagli esiti degli accertamenti eseguiti sul marito Angelo Meninno al Cotugno.

Al momento, i proprietari della pizzeria Oasi di Ariano Irpino, Pina Scaperrotta e Luigi Tranuccio, rimangono ancora indagati con l’accusa di omicidio colposo (difesi dall’avvocato Guerino Gazzella). Anche il medico dell’ospedale Sant’Ottone Frangipane di Ariano Irpino, Gaetano Lisella, è sotto indagine con le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose in ambito sanitario (difeso dall’avvocato Giuseppe Romano). Il 29 ottobre scorso, il dottor Lisella ha visitato la coppia. Queste posizioni potrebbero essere archiviate dalla procura di Benevento in base agli esiti degli accertamenti irripetibili.

In sostanza, dalle nuove indagini dipenderanno anche le decisioni riguardanti il coinvolgimento di diverse persone nel caso della morte di Gerardina.

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