La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha concluso le indagini sulla morte di Massimiliano Esposito, un perito assicurativo originario di Napoli, avvenuta il 7 settembre dello scorso anno. Esposito è caduto da un’altezza di 6 metri da un edificio di un’azienda di Marcianise, dove si era recato per una richiesta di risarcimento. Il pubblico ministero Chiara Esposito ha iscritto nel registro degli indagati una coppia di coniugi, A.I. e M.D.A., responsabili dello stabilimento dove si producono i prodotti “MyWish”, marchio aziendale detenuto dalla società “Italmix Spa”. La coppia è accusata di omicidio colposo e violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
Prima di entrare nell’azienda, Esposito aveva scattato una foto dell’ingresso e della geolocalizzazione con il suo smartphone. Una volta all’interno, il perito si è arrampicato sulla copertura di un capannone, probabilmente per fare delle verifiche, ma è poi precipitato nel vuoto. Oltre alle indagini tecniche condotte dal consulente della Procura, i familiari della vittima hanno nominato un proprio consulente, l’ingegnere Angelo Marino Marra, che ha evidenziato il comportamento negligente di A.I., direttamente collegato all’incidente. Secondo la relazione di Marra, se il titolare dell’azienda avesse adottato un comportamento prudente e diligente, l’incidente mortale avrebbe potuto essere evitato. Esposito non aveva ricevuto informazioni sullo stato della copertura del capannone e non era stato dissuaso dal fare delle verifiche senza dispositivi di sicurezza, misure che avrebbero potuto essere facilmente adottate. Esposito era salito sul tetto dell’azienda attraverso un terrazzo adiacente. A causa della mancanza di informazioni, è caduto e ha riportato gravi lesioni multiple, tra cui lesioni cerebrali, emorragia subaracnoidea, lesioni polmonari e fratture che sono risultate fatali.
Nonostante la dinamica dell’incidente sia stata chiarita, la famiglia della vittima non ha ancora ricevuto un risarcimento da parte della compagnia assicurativa.