Competenza territoriale eccepita dalle difese, il 30 gennaio udienza dinanzi alla Suprema Corte
Benevento. Meno di un mese e mezzo fa – era il 17 novembre – la decisione del Tribunale di disporre la trasmissione degli atti alla Cassazione, ora la fissazione dell’udienza. E’ in programma il 30 gennaio dinanzi alla seconda sezione della Suprema Corte, chiamata a pronunciarsi sulla competenza territoriale del processo a carico delle diciannove persone spedite a giudizio nell’inchiesta del sostituto procuratore Assunta Tillo, della Squadra mobile e del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza sulle operazioni attraverso le quali Nicola Panella, 59 anni, di Montesarchio, per evitare il rischio di misure patrimoniali nei suoi confronti, si sarebbe spogliato di beni immobili e quote societarie.
Il coinvolgimento della Cassazione era stato stabilito dal collegio giudicante (presidente Pezza, a latere Murgo e Perrotta) dopo le eccezioni sollevate dalle difese.
In particolare, l’avvocato Angelo Leone aveva riproposto, dopo il no incassato dal Gup, il tema della competenza territoriale del Tribunale di Avellino rispetto all’accusa di associazione per delinquere, perchè è nel capoluogo irpino che sarebbero state programmate ed organizzate le attività dell’ipotizzato sodalizio.
Gli avvocati Marcello D’Auria e Stefano Vozella avevano invece richiamato l’attenzione su una circostanza: al momento dell’esercizio dell’azione penale (la richiesta di rinvio a giudizio ndr), l’8 ottobre del 2021, il reato che prevedeva la pena più grave era di natura tributaria ed era stato commesso a Prato.
Argomenti ai quali il procuratore aggiunto Giovanni Scarfò aveva opposto quello della loro inammissibilità per intempestività, perchè avrebbero dovuto sollevarli durante l’udienza preliminare. Infine, dopo una camera di consiglio, la scelta del Tribunale di disporre la trasmissione del fascicolo alla Suprema Corte perchè si esprima “sulla tempestività” della questione sottolineata da D’Auria e Vozella, “sul criterio da adottare per l’addebito di associazione per delinquere”, relativamente a quanto sollecitato da Leone, “e sullo spostamento dell’intero processo anche per gli imputati di reati meno gravi”.