Angelo Gentile, un uomo di 84 anni residente a Baia Domizia, è stato identificato come l’assassino di Pietro Caprio, un insegnante di scienze motorie di 58 anni di Cellole. Caprio era anche un membro di una cooperativa di soccorso attiva sul Litorale Domizio. Il suo corpo carbonizzato è stato trovato all’interno di una vecchia Dacia Duster, nelle vicinanze della Pineta di Cellole, nella tarda mattinata di sabato 4 novembre.

I risultati dei test richiesti dai sostituti procuratori Chiara Esposito e Gionata Fiore e condotti dal reparto specializzato dei carabinieri di Roma, il Racis, sono stati resi noti. Questi esami tecnici erano necessari per trovare tracce di polvere da sparo. Il test condotto sul cappello indossato da Gentile al momento del suo arresto è risultato positivo, confermando la presenza di polvere da sparo. Questo supporta l’ipotesi più probabile degli investigatori: Caprio sarebbe stato colpito da un colpo di arma da fuoco proveniente dal fucile di Gentile e poi dato alle fiamme per cancellare ogni traccia. Nonostante Gentile abbia ammesso di non utilizzare le armi in suo possesso da anni, i test hanno rivelato tracce di polvere da sparo recenti. La Procura è quindi convinta della responsabilità di Angelo Gentile e ha chiuso il fascicolo a suo carico, preparandosi a richiedere il suo processo per omicidio.

Angelo Gentile era stato fermato con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere. I carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca sono riusciti a identificarlo grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza pubbliche installate in via Pietre Bianche. Queste immagini mostrano la vettura di Gentile, una Fiat Palio, che si avvicina a quella della vittima, una Dacia Duster, in direzione del canneto presente in quella località. Dopo circa 20 minuti, dalle riprese si vede solo la vettura dell’indagato lasciare la località Pietre Bianche in direzione di Baia Domizia. Le successive indagini dei militari hanno portato all’identificazione di Gentile. Presso la sua abitazione, i carabinieri hanno trovato due fucili da caccia a doppietta e hanno sequestrato l’auto.

Angelo Gentile è stato interrogato dai pubblici ministeri per 4 ore, assistito dal suo avvocato Gabriele Gallo. Ha ammesso di conoscere la vittima dal 2002 e di avergli “prestato” 10.000 euro, l’ultima rata dei quali risale a qualche settimana fa. Inizialmente ha negato di aver utilizzato l’auto nel pomeriggio di venerdì 3 novembre, periodo in cui si è verificato il delitto, ma successivamente ha “magicamente” ricordato di averla utilizzata per accedere al fondo sito nella località dove è stata trovata la vittima. L’84enne ha poi fornito agli inquirenti una versione dei fatti in cui Caprio era in compagnia di una donna e c’era un uomo poco distante che li osservava. Tuttavia, questa versione non è stata ritenuta credibile dagli investigatori.

La mattina del 4 novembre, Pietro Caprio è stato trovato all’interno della Dacia Duster completamente bruciata e con i vetri infranti a causa dell’incendio. Due guardie venatorie della sezione Federcaccia di Sezione di Cellole hanno scoperto il corpo e hanno allertato i soccorsi. La pioggia torrenziale dei giorni precedenti ha impedito che l’incendio si estendesse al canneto vicino al luogo del ritrovamento.

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