I giudici del Riesame hanno respinto il ricorso presentato dagli avvocati della società “Li Galli di Giovanni Russo & C. snc”, Paola Severino e Agostino De Caro, riguardo ai sigilli posti sulla passerella e sul ricovero delle barche. Quest’ultimo è in attesa di un condono edilizio e quindi non avrebbe dovuto essere soggetto a interventi edificatori. Per quanto riguarda la passerella, invece, sarebbero state violate norme relative al Demanio pubblico. La vera partita giudiziaria, però, avverrà nel prossimo gennaio quando si discuterà l’appello proposto dalla procura contro il provvedimento del giudice per le indagini preliminari Giandomenico D’Agostino, che ha accolto solo parzialmente le richieste della procura. Ricordiamo che l’ipotesi avanzata dagli inquirenti, guidati dal procuratore capo Giuseppe Borrelli e dal vice Luigi Alberto Cannavale, riguarda reati urbanistici e ambientali. La base della loro richiesta di sequestro era una lottizzazione considerata irregolare in alcune parti. Ma il giudice per le indagini preliminari non ha condiviso la posizione della procura e nel suo provvedimento parla di un “totale stravolgimento della destinazione originaria” solo per il ricovero delle barche, considerando le opere accessorie “illegittime” ma non “sufficienti per parlare di una lottizzazione abusiva”.
Secondo gli inquirenti, l’isola de Li Galli sarebbe soggetta a un vincolo di inedificabilità assoluta, ma durante le ispezioni effettuate dai finanzieri lo scorso luglio, gli stessi investigatori avrebbero riscontrato trasformazioni urbanistiche rispetto a una consultazione preliminare fatta con Google Street View. Le modifiche strutturali avrebbero coinvolto anche Villa Praia, con modifiche alle scale, al pavimento esterno, alla copertura a volta, ai due bagni, alle porte-finestre e ai balconi, ai muretti e ai parapetti, all’eliscalo e al deposito sotto l’eliscalo. Proprio l’eliscalo, secondo quanto contestato dalla procura, non risulterebbe nella documentazione di precedenti condoni. A Villa Grande, le irregolarità riguarderebbero la piscina, il porticato, la ringhiera, la veranda, la camera sotto il terrazzo, i locali deposito e dispensa, aperture e modifiche varie dei vani. Problemi di volume dei vani anche a Villa Lunga, insieme a modifiche al terrazzino, alle scale, alla cabina armadio, alla piscina, alla chiesa e alle sedute. Qui, in particolare, è stata contestata anche la demolizione del portico e le sedute vicino alla piscina realizzate in muratura con uno schienale alto 50 centimetri. La chiesa, invece, sarebbe stata realizzata al posto di un locale tecnico considerato già abusivo dalla procura. Infine, la Torre dove è stata modificata la pavimentazione esterna, sono stati installati pannelli solari, realizzata una piscina e un forno. Anche i vasi di fiori, secondo i finanzieri che hanno effettuato i controlli, sarebbero abusivi. Gli interventi, secondo il giudice, avrebbero “indubbiamente comportato un ampliamento di volumi e superfici e una modifica dell’aspetto esterno delle strutture”, ma il giudice per le indagini preliminari fa distinzione tra violazione degli strumenti urbanistici vigenti e costruzione senza titolo abilitativo. In quest’ultimo caso, spiega il giudice, gli interventi sono stati eseguiti su una struttura già esistente, “sembra legittimamente”, precisa.

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