La situazione attuale del pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera Moscati di Avellino è davvero drammatica. Il picco influenzale e il ritorno del Covid-19 stanno mettendo a dura prova la struttura di emergenza, che rischia il collasso. Medici e infermieri sono esausti, lavorano al di là delle loro possibilità fisiche e mentali a causa della carenza di personale e dell’assenza di un piano di gestione del sovraffollamento. I pazienti, in costante aumento, rimangono in attesa nel pronto soccorso per giorni prima di essere trasferiti in reparto.
Un caso emblematico è quello di una donna che è stata portata in ambulanza venerdì scorso e fino a ieri non è stata ancora trasferita in corsia. Scarseggiano i letti e le sale mediche sono sempre più affollate, i pazienti vengono adagiati sulle barelle o, nei casi peggiori, sulle sedie a rotelle. La giornata di ieri è stata particolarmente difficile: intorno alle 13.30 c’erano 65 persone presenti nel pronto soccorso, di cui una cinquantina già in cura da parte degli operatori sanitari, nonostante lo spazio possa contenere al massimo trenta persone. Gli altri pazienti aspettavano ancora di essere visitati. Tra quelli in cura c’erano una decina di casi urgenti, il che ha aggravato una situazione già insostenibile. Qualche ora dopo, i casi urgenti erano senza barelle e la sala medica era completamente piena. Una situazione infernale sia per il personale sanitario che per gli utenti.
Questa situazione era ampiamente prevedibile, ma il management dell’Azienda ospedaliera Moscati di Avellino è stato ancora una volta impreparato. Non si è ancora adeguato alle linee guida nazionali per la gestione del sovraffollamento in pronto soccorso, nonostante le sollecitazioni dei sindacati. Secondo i sindacalisti, la situazione di sovraffollamento nel pronto soccorso dell’ospedale rischia di peggiorare nelle prossime settimane. Gennaio e febbraio sono sempre stati mesi critici, con un aumento degli accessi al pronto soccorso dovuto al picco influenzale. Senza interventi correttivi per contrastare il sovraffollamento, la situazione è destinata a peggiorare. I sindacati hanno inviato una nota alla direzione strategica dell’ospedale chiedendo l’adozione di misure organizzative preventive e maggior supporto da parte dei direttori di dipartimento.
Il sovraffollamento in pronto soccorso è una problematica strutturale che non può essere limitata solo al pronto soccorso stesso. Purtroppo, sembra che il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, non consideri il sovraffollamento dei pronto soccorso una priorità. Fino ad oggi, la regione non ha preso alcuna misura per affrontare le criticità dei dipartimenti di emergenza. Con la situazione attuale, i pochi medici del pronto soccorso potrebbero lasciare contesti lavorativi infernali come quelli presenti nella nostra regione.