La situazione carceraria in Campania nel 2023 è stata analizzata dal Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, e dal Garante comunale di Napoli don Tonino Palmese. Secondo i dati presentati, ci sono attualmente 7.327 detenuti in Campania, di cui 346 donne, 906 immigrati e 181 semi liberi. La capienza regolamentare delle carceri è di 6.165 persone, quindi c’è un sovraffollamento evidente.

Una delle richieste principali alle istituzioni è la depenalizzazione dei reati minori, al fine di ridurre il numero di detenuti. Inoltre, si chiede un aumento delle misure alternative alla detenzione e una limitazione dell’uso della custodia cautelare. Attualmente, ci sono 2.528 detenuti con una pena residua da 0 a 3 anni.

Ciambriello propone di istituire una task force tra l’Amministrazione penitenziaria, i magistrati di sorveglianza e i garanti per verificare quante di queste persone potrebbero accedere alle misure alternative. Inoltre, si evidenzia la presenza di tossicodipendenti non dichiarati ma diagnosticati, che sono circa 1.400, e di detenuti con problemi psichici, tra cui 70 psicotici a Poggioreale.

La situazione dei minori detenuti è anche preoccupante, con 52 presenti a Nisida e 24 ad Airola. Inoltre, ci sono 35 minori accusati di omicidio, di cui 4 per omicidio consumato e 31 per tentato omicidio. Nel 2022 sono stati denunciati anche 104 minori per reati a sfondo sessuale.

La soluzione proposta da Ciambriello per ridurre il sovraffollamento è evitare la detenzione per reati non gravi. Si chiede anche un coinvolgimento del terzo settore e del volontariato per aiutare queste persone a vivere in una maniera alternativa alle misure detentive.

Infine, si evidenzia il problema dei suicidi nelle carceri campane, con 5 casi segnalati, oltre a due morti naturali. La carenza di personale penitenziario potrebbe aumentare i sentimenti di frustrazione e tensione tra i detenuti.

Don Palmese, il Garante del Comune di Napoli, sottolinea che i numeri riflettono situazioni assurde e chiede un’azione sinergica per trovare soluzioni serie. Si fa riferimento alla presenza di volontari che dimostra che c’è una parte della società e della cultura che va oltre l’idea semplice di carcerazione, ma che è in grado di comprendere, soccorrere e accompagnare i detenuti.

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