Dopo un mese di sofferenza e preoccupazione, finalmente torna a casa la piccola Isabel, una bimba di soli 19 mesi che ha vissuto un’odissea sanitaria. Tutto è iniziato quando i genitori decisero di portare la loro figlia all’ospedale di Battipaglia perché aveva difficoltà a respirare e sembrava dormiente. Nonostante l’accoglienza amorevole ricevuta inizialmente, l’incubo ha avuto inizio quando è arrivato il pediatra di turno.

Il padre di Isabel ha denunciato che il medico li ha invitati ad uscire dallo studio senza nemmeno guardare la piccola e a dare precedenza ad un’altra bambina che aveva vomitato. Nonostante la loro preoccupazione e l’apparente gravità della situazione di Isabel, i genitori hanno deciso di seguire le istruzioni del pediatra e si sono recati all’ospedale San Leonardo di Salerno.

Qui, la situazione è peggiorata ulteriormente poiché la saturazione di ossigeno della piccola era solamente del 67%. Di fronte a questa gravità, è stato necessario un trasferimento d’urgenza al Santobono di Napoli, dove Isabel è stata ricoverata nel reparto di Rianimazione. La sua condizione era così critica che il padre ha raccontato di aver trascorso numerose notti in auto vicino all’ospedale per essere vicino alla sua amata figlia.

Finalmente, dopo un mese di angoscia e incertezza, la piccola Isabel è tornata a casa. I genitori sono sollevati e grati che la loro bambina abbia lottato per la vita come una leonessa. Questa vicenda ha suscitato grande scalpore e indignazione, portando alla luce una serie di problemi nel sistema sanitario.

È fondamentale che venga fatta chiarezza su quanto accaduto e che vengano prese misure per garantire che simili episodi non si ripetano. I genitori di Isabel hanno vissuto un’esperienza traumatica, ma la loro determinazione e l’amore per la loro bambina hanno portato a un lieto fine.

Ora è necessario che venga fatta giustizia e che si lavori per migliorare il sistema sanitario, affinché nessun’altra famiglia debba affrontare un’odissea come quella di Isabel. La salute dei bambini è una priorità assoluta e non può essere messa in secondo piano. Speriamo che questa storia possa portare a un cambiamento positivo e che altre famiglie non debbano mai più vivere una situazione simile.

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