La comunità di Lioni si è riunita ieri pomeriggio nella chiesa Madre per l’ultimo saluto a Rocco Angelone, 75enne trovato morto nella casa di una donna rumena. A causa dell’aumento dei casi di Covid, i familiari non hanno potuto ricevere le condoglianze in chiesa per motivi di sicurezza sanitaria. Durante l’omelia, il parroco non ha menzionato la vicenda giudiziaria né le circostanze della morte del pensionato. La salma è stata portata a Lioni sabato sera e la camera ardente è stata allestita nella chiesa di San Bernardino, nel quartiere in cui viveva l’uomo. Nei prossimi giorni si avranno i primi risultati dell’autopsia effettuata sabato mattina sul corpo dell’anziano. Ricordiamo che la donna rumena è sotto inchiesta per omissione di soccorso e occultamento di cadavere.

La casa in cui è stato trovato morto Rocco Angelone è ancora sotto sequestro. L’avvocato della famiglia chiederà un’ulteriore perquisizione alla ricerca del telefono cellulare, che risulta spento. Nel frattempo, emerge una nuova ricostruzione dei fatti. Rocco Angelone avrebbe avuto un malore poco dopo essere arrivato nell’appartamento dell’amica rumena. Quando giovedì scorso si sono perse le sue tracce, è stata la sua auto parcheggiata vicino alla casa della donna a destare sospetti e a indirizzare i carabinieri verso quella pista. Gli agenti hanno bussato più volte alla porta dell’abitazione, ma non hanno ricevuto risposta. Hanno notato però che la luce all’interno si accendeva e spegneva, un particolare che li ha ulteriormente insospettiti. Hanno quindi contattato la figlia della donna rumena, che li ha accompagnati ad aprire la porta. All’interno è stato trovato Rocco Angelone sdraiato a terra, senza vita. L’uomo presentava un ematoma alla testa, probabilmente causato dalla caduta durante il malore. Nella stanza c’era un forte odore di alcol, forse utilizzato dalla donna nel tentativo di rianimarlo, credendo che avesse avuto un collasso o per qualche altro motivo. La rumena non era in casa, ma è tornata pochi minuti dopo e è stata immediatamente portata in caserma per essere interrogata alla presenza del suo avvocato. Le sue dichiarazioni non sono state sufficienti per evitare un’accusa di omissione di soccorso e occultamento di cadavere. Rocco Angelone è stato colpito da un infarto fulminante o avrebbe potuto essere salvato se la donna avesse chiamato il 118? Questo è il punto cruciale dell’inchiesta giudiziaria, solo i risultati dell’autopsia sveleranno la verità. Secondo la ricostruzione dei fatti, la rumena è rimasta in uno stato di shock di fronte alla morte dell’uomo e avrebbe persino tentato un massaggio cardiaco, ma sono due circostanze a compromettere la sua posizione: non aver chiamato i soccorsi e aver lasciato il cadavere nella sua casa per ore. Nel frattempo, non ha aperto la porta ai carabinieri ed è persino uscita per andare in farmacia.

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