“Giustizia per Giulia: il processo per l’omicidio di Senago”

La richiesta di giustizia si fa sempre più forte per il brutale omicidio di Giulia, la giovane donna incinta di sette mesi uccisa dal suo ex fidanzato lo scorso maggio a Senago, nel Milanese. A una settimana dall’inizio del processo in Corte d’Assise a Milano per Alessandro Impagnatiello, Chiara Tramontano, sorella di Giulia, si fa portavoce delle famiglie che vivono il dolore dell’ergastolo e chiede una pena esemplare per l’essere inumano che ha privato la sua famiglia di una figlia, una sorella, un’amica, un nipote e una grande donna.

Chiara Tramontano, in vista del processo, ha scritto sui social un appello per chiedere giustizia per sua sorella e suo nipote, barbaramente uccisi. Nel suo messaggio, la giovane sottolinea l’importanza di vivere in un Paese giusto e afferma che nulla potrà restituire Giulia, ma la giustizia potrà alleviare il senso di frustrazione e sconfitta che la sua famiglia prova ogni volta che si trova di fronte alla lapide della sorella.

La richiesta di giustizia di Chiara si estende anche al nipote Thiago, che non potranno mai cullare, alla loro vita distrutta e ai silenzi che accompagneranno ogni Natale, ogni compleanno di Giulia e ogni festa in cui non saranno più in cinque a tavola. I genitori, a loro volta, sono prigionieri del dolore davanti alla foto della figlia impressa su un pezzo di marmo.

Intanto, la difesa dell’ex barman 30enne potrebbe puntare su una richiesta di perizia psichiatrica. Una delle possibilità per la difesa potrebbe essere quella di acquisire tutti gli atti senza sentire i testimoni in aula, in una sorta di abbreviato di fatto. Impagnatiello è stato processato dopo la richiesta di rito immediato avanzata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, nelle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo. È accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, futili motivi e rapporto di convivenza. È anche imputato per interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento del cadavere.

Il processo rappresenta un momento cruciale per la famiglia di Giulia, che chiede giustizia e una pena esemplare per l’assassino. Speriamo che la giustizia sia fatta e che la memoria di Giulia possa trovare pace.

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