Aversa (Caserta) – Prenotarsi per un pranzo al ristorante, una pizza o uno spettacolo oggi è normale, ma prenotarsi per traslare un defunto da una nicchia comunale a una nicchia di famiglia sembra essere davvero troppo, eppure è successo a un cittadino aversano. Possedendo una nicchia nella cappella di famiglia, desiderava traslare un parente dalla nicchia comunale a quella di famiglia. Per farlo, pagando l’importo dovuto all’ente comunale per il “lavoro” da svolgere, ha dovuto prenotarsi e la prenotazione non era per tempi brevi perché, secondo quanto gli è stato riferito negli uffici competenti, il cimitero di Aversa è a corto di personale, avendo solo due impiegati, di cui uno sembra essere il custode del luogo sacro, e due addette alle pulizie delle strade. Poco per garantire l’igiene del cimitero e poco per garantire i servizi connessi come la sepoltura e, appunto, la traslazione dei defunti da un luogo all’altro.
Difficilmente la situazione si risolverà in tempi brevi poiché è necessario attivare il Piano triennale di assunzione che è ancora fermo al punto di partenza.
Comunque, il problema segnalato dal cittadino rimarrebbe irrisolto perché il cimitero di Aversa da molti anni ha carenza di loculi, oltre che di personale, e si è cercato di ovviare dissotterrando defunti che apparentemente non avevano familiari, creando così nuove aree di sepoltura, ma il problema persiste poiché la media giornaliera dei defunti è di quattro.
La soluzione al problema sarebbe quella che da tempo viene sollecitata da una parte della cittadinanza, ovvero la cremazione.
Considerando che l’istituto della cremazione è stato ufficializzato dalle autorità religiose e che chi intende optare per questo metodo di sepoltura deve fare riferimento alle strutture in Campania che si trovano ad Avellino, Salerno, Napoli e in alcuni comuni della provincia di Caserta come Castel Volturno, San Marco Evangelista, Orta di Atella, sarebbe opportuno valutare anche la realizzazione di un impianto di cremazione ad Aversa, in modo da risolvere definitivamente il problema della mancanza di loculi e cancellare la possibilità di lucrare sulle famiglie dei defunti che hanno bisogno di una sepoltura.