I giudici hanno confermato le condanne inflitte ai membri del clan Amato-Pagano per reati di racket e estorsione. In totale, sono stati inflitti oltre 160 anni di carcere ai vari membri dell’organizzazione criminale.

Una delle tattiche utilizzate da questi criminali era quella di utilizzare gadget per camuffare il pizzo, ovvero le somme di denaro estorte alle vittime. Questo stratagemma permetteva loro di passare quasi inosservati e di mascherare le loro attività illegali. Tuttavia, nonostante la maschera, la polizia è riuscita ad individuarli e a smantellare il loro sistema criminale.

Tra le persone coinvolte nel processo, spicca il nome di Liguori, noto ras della zona. Nonostante le numerose prove a suo carico, Liguori ha beneficiato di uno sconto sulla condanna inflitta in appello.

Un altro personaggio importante coinvolto nel processo è Antonio Papa, ex rappresentante dei commercianti. Papa è stato condannato a 13 anni di carcere per il suo coinvolgimento nelle attività del clan Amato-Pagano.

Questo processo rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il racket e l’estorsione nella città di Napoli. Le condanne inflitte dimostrano che le forze dell’ordine stanno facendo il possibile per contrastare queste organizzazioni criminali e per proteggere i cittadini onesti.

Tuttavia, è importante rimanere vigili e continuare a collaborare con le autorità per sradicare completamente il fenomeno del racket e dell’estorsione. Solo attraverso una cooperazione tra cittadini e forze dell’ordine sarà possibile garantire la sicurezza e la tranquillità nelle nostre città.

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