La “leggenda della maledizione” di Pompei continua a fare parlare di sé, con sempre più persone che decidono di restituire i reperti che hanno preso dal sito archeologico. L’ultima a farlo è stata una giovane turista, che ha inviato al direttore del Parco archeologico di Pompei un pacchetto contenente alcuni frammenti di pomice insieme a un biglietto scritto in inglese.

Nel messaggio, la turista si scusa per aver preso le pietre e afferma di non essere a conoscenza della maledizione che colpirebbe chiunque rubi reperti da Pompei. La donna racconta di aver scoperto di avere il cancro al seno nel giro di un anno e si chiede se ciò sia stato causato dalla sua azione. I medici, però, attribuiscono la malattia alla “sfortuna”.

Questa non è la prima volta che il direttore del Parco riceve messaggi del genere. Anche l’archeologa Sophie Hay, che lavora a Pompei da anni, pubblica spesso su social media le lettere che riceve da persone pentite di aver rubato reperti dal sito.

Nelle varie lettere, i mittenti si scusano per aver preso le pietre e affermano di aver deciso di restituirle perché si sentono in colpa. La parola “sfortuna” ricorre spesso in questi messaggi, insieme alla speranza che la restituzione dei reperti possa portare bene.

La “leggenda della maledizione” di Pompei sembra avere un effetto significativo sulle persone, spingendole a restituire i reperti rubati per liberarsi dalla presunta sfortuna che li ha colpiti da quando li hanno presi. Molti di questi reperti vengono prelevati come souvenir o ricordo del viaggio, senza che le persone si rendano conto della gravità del loro gesto.

Non si sa se la maledizione sia reale o solo una coincidenza, ma il fatto che sempre più persone decidano di restituire i reperti rubati dimostra che la leggenda ha un impatto significativo sulla coscienza delle persone. Restituire i reperti è un gesto di pentimento e speranza, nella speranza che possa portare bene a chi li ha rubati e alla sua famiglia.

In ogni caso, è importante ricordare che il patrimonio archeologico di Pompei è prezioso e va rispettato. Rubare reperti da un sito archeologico è un gesto illegale e danneggia la storia e la cultura di un intero paese. Speriamo che sempre più persone prendano coscienza di ciò e smettano di rubare dai siti storici, per preservare il nostro patrimonio comune.

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