Processo per l’omicidio agli chalet: Francesco Pio Valda sarà giudicato il 27 febbraio davanti alla prima sezione della Corte d’Assise di Napoli. L’accusa sostiene che Valda sia il responsabile materiale dell’assassinio di Francesco Pio Maimone, un giovane aspirante pizzaiolo ucciso durante uno scontro tra bande rivali. Maimone era estraneo a quelle dinamiche e fu colpito al petto da un proiettile sparato da Valda, secondo l’accusa.

Questa mattina, il giudice istruttore Chiara Bardi ha accolto la richiesta della pm dell’Antimafia Antonella Fratello, che ha coordinato le indagini insieme ad altri colleghi. Valda è processato insieme ad altre sei persone, tra amici e familiari, ritenuti complici nella fuga e nella sparizione della pistola utilizzata e delle scarpe sporche.

Alla base dello scontro tra bande, al quale la vittima era totalmente estranea, ci sarebbe stata una lite scaturita da un pestone ricevuto da Valda, che aveva sporcato un paio di scarpe di marca. Durante le indagini condotte dalla squadra mobile di Napoli, coordinate dalla Dda partenopea, si è scoperto che questo episodio ha portato alla violenta reazione e alla sparatoria tra la folla degli chalet di Chiaia, con una raffica di proiettili esplosi a livello umano.

Francesco Pio Maimone è stato vittima di questa situazione, non avendo nulla a che fare con la vicenda e le persone coinvolte.

La famiglia Maimone (assistita dall’avvocato Sergio Pisani), il Comune di Napoli (assistito dall’avvocato Marco Buzzo) e la Fondazione Polis (assistita dagli avvocati Celeste Giliberti e Gianmario Siani) si sono costituiti parti civili. Durante l’udienza, è stata respinta la richiesta di abbreviato presentata dagli avvocati di Valda e di Alessandra Clemente, la giovane donna accusata di aver passato l’arma al 23enne. Secondo i difensori di quest’ultima, una perizia sui filmati la scagionerebbe dalle accuse.

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