Alcuni pazienti continuano a rimanere per troppi giorni in pronto soccorso prima di essere ricoverati. Un esempio di questa situazione paradossale si è verificato presso il presidio di emergenza del Moscati di Avellino, dove una donna affetta da Covid è rimasta parcheggiata nel pronto soccorso per oltre 110 ore nonostante fosse in codice rosso. Questo episodio è stato riportato dall’edizione irpina del quotidiano “Il Mattino”, ma finora non sono state fornite spiegazioni da parte dell’azienda ospedaliera su come sia stato possibile un caso del genere.
Oltre alla donna in codice rosso per Covid, ci sono anche altri pazienti che rimangono per troppi giorni in pronto soccorso prima di essere ricoverati. Questa situazione si aggiunge al preoccupante aumento delle polmoniti da virus influenzale e all’aumento degli accessi in area Covid, che rendono ancora più complicato il quadro sanitario. Secondo i dati forniti dall’azienda ospedaliera, nei primi dieci giorni di gennaio sono passate oltre 1300 persone al triage. Questa situazione rappresenta una bomba ad orologeria sia per i pazienti che per il personale medico e infermieristico.
È evidente che questa situazione richiede un’azione immediata da parte delle autorità sanitarie. È necessario trovare soluzioni per ridurre i tempi di attesa in pronto soccorso e garantire un trasferimento rapido ed efficiente dei pazienti nelle corsie ospedaliere. È fondamentale anche aumentare le risorse umane e materiali a disposizione del sistema sanitario, in modo da poter far fronte all’aumento dei casi di Covid e delle altre patologie.
La salute dei pazienti è una priorità assoluta e non possiamo permettere che rimangano bloccati per giorni in pronto soccorso senza ricevere le cure necessarie. È necessario che le istituzioni e le aziende ospedaliere prendano seri provvedimenti per risolvere questa situazione e garantire un’assistenza adeguata a tutti i pazienti. Solo così potremo migliorare la qualità del sistema sanitario e garantire una migliore gestione delle emergenze.
