Il giudice delle indagini preliminari ha deciso di concedere la sostituzione della detenzione in carcere con gli arresti domiciliari a Nicola Oddati, ex dirigente del Pd e della Regione Campania. Oddati era stato rinchiuso il 15 gennaio scorso in relazione a un’indagine su presunti illeciti nell’assegnazione di appalti a Pozzuoli, compreso un progetto nel Rione Terra per la costruzione di una struttura turistico-alberghiera.

Durante l’interrogatorio di garanzia, i suoi avvocati Paola Balducci e Vittorio Giaquinto hanno avanzato la richiesta di sostituzione della misura cautelare in carcere con gli arresti domiciliari, richiesta che è stata accolta dal gip del Tribunale di Napoli.

Secondo quanto emerso durante l’interrogatorio, Oddati ha chiarito di essere legato da rapporti di amicizia con l’imprenditore edile al centro dell’inchiesta e di non essere a conoscenza delle sue attività illegali. È proprio questa dichiarazione che ha portato il giudice a concedere la misura degli arresti domiciliari.

Il caso ruota attorno a presunti illeciti nell’assegnazione di appalti a Pozzuoli, incluso un progetto nel Rione Terra per la costruzione di una struttura turistico-alberghiera. Durante l’interrogatorio, Oddati ha ribadito di essere estraneo a tali attività illegali, sottolineando la sua amicizia con l’imprenditore edile sotto investigazione.

Questa decisione del giudice rappresenta una riduzione della misura cautelare per Oddati, che ora potrà scontare la sua pena agli arresti domiciliari anziché in carcere.

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