La sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane è un problema sempre più urgente. Dopo i numerosi incidenti mortali che si sono verificati nel corso dell’anno scorso, anche il mese di gennaio non è iniziato nel migliore dei modi. Secondo i dati dell’Osservatorio ciclisti Asaps-Sapidata, nelle prime tre settimane di gennaio sono già stati registrati 16 decessi di ciclisti non motorizzati.

Questo dato preoccupa particolarmente gli esperti del settore, soprattutto se confrontato con gli anni precedenti. Infatti, negli ultimi sei anni, nel mese di gennaio si erano verificate meno vittime: 10 nel 2023, 11 nel 2022, 15 nel 2021, 11 nel 2020, 10 nel 2019 e 12 nel 2018. In totale, si tratta di 14 uomini e due donne, di cui sette ciclisti avevano più di 65 anni.

Tra i decessi di quest’anno, due sono stati causati da atti di pirateria stradale, uno a Castel Volturno e uno a Borgaro Torinese. Inoltre, a Bolzano, un uomo di novant’anni è stato investito da un autobus mentre si trovava su una corsia preferenziale.

Le regioni più colpite finora sono la Lombardia e la Toscana, entrambe con tre decessi (nel 2023 la Lombardia aveva registrato 38 morti). Segue la Campania, con due ciclisti uccisi.

Da sottolineare che due dei decessi di questa settimana sono avvenuti a distanza di tempo dall’incidente e non verranno conteggiati dalle statistiche dell’Istat. Tuttavia, l’Osservatorio ciclisti Asaps-Sapidata tiene conto anche di questi casi, “per ricordare anche le tragedie di chi soffre e muore a distanza di mesi”.

È evidente che occorre fare di più per garantire la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane. È necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di rispettare le regole del codice della strada e di condividere lo spazio con i ciclisti. Inoltre, è fondamentale investire nella creazione di infrastrutture sicure per i ciclisti, come piste ciclabili separate dalla carreggiata e segnalazioni adeguate.

Solo attraverso un impegno comune da parte di istituzioni, automobilisti e ciclisti stessi si potrà invertire questa tendenza e garantire una maggiore sicurezza sulle strade per tutti gli utenti a due ruote non motorizzate.

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