Lacrime di rabbia e disperazione sono state versate ieri mattina da alcune lavoratrici della Dussman davanti all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Questo pianto è stato scaturito durante un sit-in di protesta organizzato contro le ultime decisioni della società che gestisce il servizio di pulizia all’interno del presidio ospedaliero. La manifestazione è stata organizzata dall’Ulssa Salerno, con il segretario generale Gennaro Scarano, che sta seguendo i lavoratori in questa delicata fase.

Tutti speravano che con il passaggio di cantiere al raggruppamento temporaneo di imprese Dussmann – Teem Service le loro condizioni di lavoro sarebbero migliorate, ma la società capofila, Dussmann, ha dichiarato problemi di esuberi di personale e costi superiori. Allo stesso tempo, ha proposto aumenti di livello solo per alcuni lavoratori delle pulizie, lasciando altri 400 senza alcun premio, di cui 144 sono in servizio a Vallo. Questa contraddizione solleva dubbi sulla reale situazione economica dell’azienda, che si lamenta di costi elevati mentre concede benefici solo a una parte dei dipendenti. I lavoratori non dovrebbero essere penalizzati per scelte aziendali ingiuste. Siamo pronti a difendere i nostri diritti e a lottare contro questa ingiustizia sociale, ha ribadito Scarano.

Lavoratori e sindacalisti hanno fatto appello alla Dussman affinché riconsideri le proposte ingiuste e dannose per i lavoratori, sperando anche che la Asl intervenga. Al momento, le società sembrano determinate a rimanere ferme sulle proprie posizioni, costringendo i lavoratori a condizioni economiche inferiori rispetto agli anni precedenti, lamentano gli operatori. Alcuni rischiano di lavorare solo 12 ore a settimana. La società ha annunciato l’assenza di ipotesi per garantire ore di lavoro straordinario, privando i lavoratori della possibilità di accedere a ore extra, nonostante la disponibilità di molte ore di straordinari da parte della Asl Salerno.

Articolo precedenteUltimo viaggio ad Agropoli: i funerali di Vincenzo Carnicelli e Annalisa Rizzo
Articolo successivoEmergenza sanitaria a Eboli: il destino dell’ospedale in bilico

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui