Questa mattina sono state effettuate delle importanti operazioni da parte dei carabinieri del ROS di Napoli e della Compagnia di Casoria. Sono state arrestate 5 persone ritenute legate al clan Di Lauro, accusate di estorsione. Secondo quanto emerso, avrebbero costretto il titolare di un bar a pagare pesanti cambiali, affermando di essere i “proprietari” del suo locale.

L’operazione è stata condotta nell’ambito di un’indagine diretta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. I carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, nei confronti di 5 indagati, di cui tre già detenuti per un’altra causa. Sono gravemente indiziati del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini sono state avviate dalla Tenenza dei Carabinieri di Arzano, a seguito della denuncia di un commerciante della zona. Quest’ultimo ha dichiarato di essere vittima di estorsione da parte di tre soggetti appartenenti al clan Di Lauro di Secondigliano, dal mese di ottobre 2020.

L’imprenditore si sarebbe rifiutato di cedere il suo bar ai membri del clan, che lo avrebbero costretto a pagare loro 70.000 euro in rate mensili da 1.000 euro ciascuna. Le rate erano garantite da cambiali che la vittima ha dovuto sottoscrivere e consegnare ai suoi estorsori. Ogni pagamento corrispondeva alla consegna di una cambiale a garanzia del pagamento stesso.

I pagamenti sono continuati fino al mese di luglio 2022, quando l’uomo ha deciso di cedere l’attività nella speranza di sottrarsi a questa imposizione. Tuttavia, quando nel gennaio 2023 ha aperto un altro bar in un’altra zona di Arzano, i suoi estorsori sono tornati a farsi sentire, chiedendo nuovamente la quota estorsiva e minacciandolo di morte in caso di rifiuto.

Secondo quanto riferito dalla vittima al pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia partenopea, le minacce e i pagamenti delle somme a titolo di estorsione sarebbero iniziate già nel 2018, in quanto gli esponenti del clan si ritenevano proprietari del suo bar.

Effettivamente, secondo quanto accertato dai militari del ROS di Napoli, la vittima aveva versato ai Di Lauro 100.000 euro in contanti all’inizio del gennaio 2019, allo scopo di porre fine a ogni loro pretesa, anche se prive di fondamento legale, sulla sua attività. Ad oggi, 5 persone sono state arrestate. Si tratta di una misura cautelare, disposta durante le indagini preliminari, contro la quale sono ammesse impugnazioni. I destinatari della custodia cautelare sono persone sottoposte a indagini e, quindi, presumibilmente innocenti fino a sentenza definitiva.

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