La riforma del processo informatico sta incontrando alcuni ostacoli, come evidenziato dal procuratore di Napoli Nicola Gratteri. Una delle innovazioni del sistema telematico, la piattaforma “App”, si è bloccata, causando gravi intoppi negli uffici del distretto di Corte di appello di Napoli. In particolare, le archiviazioni dei fascicoli rimangono aperte, mettendo in attesa molti potenziali utenti. Questo è un problema che merita di essere risolto, considerando l’importanza di affidare le vicende e le storie agli archivi giudiziari.

Un altro dato tecnico che merita di essere approfondito riguarda le intercettazioni telefoniche e ambientali. Nel corso dell’anno scorso, sono state autorizzate 29.329 intercettazioni, con un costo totale di 5 milioni e 895mila euro. È importante sottolineare che grazie a questo strumento investigativo sono stati sequestrati circa 200 milioni di euro alla criminalità e al malaffare.

Tuttavia, è necessario affrontare i problemi legati al funzionamento del fascicolo telematico. Secondo i magistrati di Area, “App” è un’applicazione ministeriale destinata all’implementazione degli atti nativi digitali del processo penale, ma presenta gravi carenze strutturali e di sistema. Questo è particolarmente preoccupante considerando che il deposito telematico di alcuni atti, come quelli relativi all’archiviazione, è diventato obbligatorio.

Il processo di digitalizzazione del sistema giudiziario è in corso, anche su richiesta degli organi centrali della Comunità europea. Con il superamento della fase di rodaggio, si spera che l’intero sistema giudiziario italiano possa diventare più efficiente ed efficace.

Inoltre, il presidente di Corte di Appello di Napoli, Eugenio Forgillo, ha segnalato una riduzione del disavanzo tra i fascicoli in entrata e quelli sopraggiunti, lasciando ben sperare per il futuro. Tuttavia, sono in corso studi per affrontare le sfide legate alle archiviazioni e alle notifiche dei fascicoli. È importante che la piattaforma informatica venga sbloccata al più presto per garantire risposte tempestive alle persone coinvolte in questioni penali, soprattutto nei casi di presunta malasanità.

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