Nella mattinata odierna, a Capaccio Paestum, nella località di Laura, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno e del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo relativo all’intera struttura turistica chiamata ‘Resort Giglio di Mare’. Il GIP del Tribunale di Salerno ha emesso il decreto su richiesta della Procura locale. Nel contesto di questo procedimento penale, sono indagati diversi soggetti per reati come lottizzazione abusiva di terreni demaniali in una zona vincolata dal punto di vista paesaggistico, falsità ideologica, abuso d’ufficio, abuso edilizio, esecuzione di opere su beni paesaggistici senza autorizzazione, invasione di terreni demaniali e distruzione o deturpamento di bellezze naturali e habitat all’interno di un’area protetta. Tra gli indagati ci sono il proprietario della struttura, 4 tecnici comunali, 2 funzionari della Regione Campania, un tecnico progettista, un agronomo e il titolare di un’impresa forestale.
Secondo l’accusa, condivisa dal giudice per le indagini preliminari, si ipotizza che sia stata effettuata una lottizzazione illecita di una vasta area situata ai margini della spiaggia di Capaccio Paestum, al fine di realizzare un resort con servizi e un ampio parcheggio. Questa costruzione sarebbe stata realizzata anche grazie all’emissione di provvedimenti amministrativi illegittimi, come una concessione edilizia in sanatoria di strutture edilizie preesistenti (ex Hera Argiva) nella pineta di Varolato alla Laura di Capaccio Paestum, che fa parte della riserva naturale Foce Sele-Tanagro. Successivamente, nel marzo 2021, sarebbe stato rilasciato un permesso di costruire illegittimo per lavori di ampliamento, riqualificazione e recupero delle strutture edilizie illecitamente sanate.
Inoltre, il proprietario del resort avrebbe abbattuto illegalmente circa 1.500 pini in un’area di 18.000 metri quadri tra marzo e aprile 2019, per ampliare la strada di accesso alla struttura e creare un parcheggio a livello del suolo per i clienti del resort. Durante l’operazione di sequestro, la polizia giudiziaria ha riscontrato che i lavori erano progrediti rispetto a quanto accertato nella consulenza tecnica, con la realizzazione di altri sei mini appartamenti. Allo stesso tempo, la Guardia di Finanza di Salerno ha perquisito lo studio del commercialista del proprietario del resort al fine di trovare documentazione relativa a mutui agevolati e garantiti ottenuti per la costruzione della struttura.
Naturalmente, il provvedimento cautelare può essere impugnato e le accuse formulate saranno valutate dal giudice nelle fasi successive del procedimento.