Ad Airola, nel Beneventano, la Polizia Penitenziaria ha vissuto un’altra giornata di violenza all’interno dell’Istituto penale per minorenni. Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria esprime la propria rabbia verso coloro che non hanno prestato attenzione agli allarmi dei rappresentanti sindacali riguardo alla violenza nelle carceri campane.

Nella giornata di lunedì, due detenuti nordafricani hanno distrutto una cella e aggredito tre agenti di Polizia Penitenziaria. I due erano in isolamento sanitario a causa della scabbia e uno di loro, dopo essere stato dichiarato guarito, avrebbe dovuto lasciare il carcere, ma ha reagito in modo violento. Successivamente, hanno iniziato a colpire la blindo della cella con un comodino, causando anche la caduta di calcinacci. Tutto il personale di Polizia Penitenziaria è stato allertato e ha raggiunto la cella per ripristinare l’ordine e la sicurezza.

I due detenuti non si sono placati e hanno lanciato contro gli agenti tutto ciò che hanno trovato, ferendo alcuni di loro. Durante gli scontri, uno dei detenuti si è autolesionato e sono stati necessari l’intervento dei medici del 118. I poliziotti feriti sono stati poi accompagnati in ospedale con diversi giorni di prognosi.

Il SAPPE denuncia questi continui episodi di violenza e chiede che vengano presi provvedimenti contro i responsabili. Aggressioni, ferimenti e tentativi di suicidio sono purtroppo all’ordine del giorno nelle carceri campane.

Il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, chiede un’analisi attenta di quanto sta accadendo nella giustizia minorile. Da tempo arrivano segnali preoccupanti dagli istituti penitenziari per minori in tutta Italia. Capece sottolinea l’importanza di adeguate politiche di gestione e trattamento per i detenuti minorili, che spesso presentano profili criminali già a partire dai 15/16 anni.

Il SAPPE fa appello al Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari affinché vengano prese in considerazione le problematiche delle carceri minorili. Capece denuncia anche la mancanza di nuove assunzioni nel Corpo di Polizia Penitenziaria e la mancanza di strumenti di sicurezza promessi dai vertici ministeriali.

La situazione nelle carceri regionali è sempre più complessa e problematica di quanto si possa immaginare. I poliziotti penitenziari affrontano ogni giorno difficoltà e criticità nella loro professione. È necessario prendere provvedimenti concreti per garantire la sicurezza di chi lavora in prima linea nelle carceri per adulti e minori.

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