La strage di pedoni a Napoli continua a mietere vittime, con l’ultima vita spezzata di Antonietta De Rosa, una donna di 68 anni investita lo scorso 29 gennaio in via Foria. Purtroppo, non è riuscita a sopravvivere ai gravi traumi causati dall’incidente con una Smart. Dopo dieci giorni di cure intensive nel reparto di Rianimazione dell’ospedale del Mare, la donna è purtroppo deceduta mercoledì. Questo è il terzo tragico episodio in una settimana, durante la quale sono stati investiti anche uno studente di 21 anni mentre attraversava sulle strisce pedonali di corso Garibaldi il 23 gennaio e un uomo di 70 anni mentre attraversava in via Cristoforo Colombo il giorno successivo.

Entrambi sono ancora ricoverati all’ospedale del Mare, insieme a un altro pedone di 52 anni investito il 31 gennaio in via delle Repubbliche Marinare, tutti in prognosi riservata. Inoltre, ieri una donna di 60 anni è stata investita da uno scooter in via Ruiz. Questa strage si è consumata sulle strade e nelle piazze della città, portando alla morte di 17 persone, a partire da Elvir Zriba, una donna di 34 anni di origini marocchine trascinata da un centauro lungo il lungomare alla fine di agosto 2022.

Antonietta De Rosa viveva nella zona dei Miracoli e si trovava in via Foria per sbrigare alcune commissioni. Poco dopo le otto del mattino, la donna stava attraversando il tratto finale di via Foria che incrocia via Duomo quando è stata colpita da una Smart. L’auto, guidata da un uomo di 72 anni, l’ha colpita nella parte anteriore del veicolo, all’altezza del parabrezza, facendo sì che la donna venisse sbalzata per diversi metri, finendo sulla carreggiata tra i due attraversamenti pedonali semaforizzati e sincronizzati all’incrocio delle due strade. L’automobilista si è immediatamente fermato per prestare soccorso, ma già dall’intervento dell’ambulanza le condizioni della donna apparivano gravi. L’urto violento le ha causato un grave trauma cranico, la frattura del bacino e numerosi altri traumi in varie parti del corpo. Dopo un primo soccorso all’ospedale Vecchio Pellegrini, è stata trasferita al presidio di via Enrico Russo, dove ha lottato tra la vita e la morte per dieci giorni nel reparto di Rianimazione, fino a mercoledì, quando il suo cuore non ha retto più ai traumi.

La dinamica dell’incidente è al centro delle indagini della sezione Infortunistica della polizia municipale, guidata da Joselito Orlando. Dai primi accertamenti, sembra molto probabile che la donna stesse attraversando la striscia pedonale del primo attraversamento semaforizzato, ovvero quello che precede via Duomo, ma la sua posizione esatta rispetto alla carreggiata sarà definita nei prossimi giorni. È fondamentale per gli agenti stabilire con precisione la posizione della vittima e la sua traiettoria, dal momento che l’impatto con la Smart l’ha sbalzata per diversi metri rispetto al luogo dell’investimento. L’analisi delle immagini della videosorveglianza nella zona sarà quindi una delle chiavi per definire esattamente la dinamica dell’incidente, che ora viene considerato un omicidio stradale.

Le parole di Alba Pazzi, madre di Elvira travolta e uccisa in via Caracciolo, richiamano l’attenzione su questa tragedia continua: “Continuano a morire pedoni mentre noi aspettiamo giustizia, ma anche la messa in sicurezza delle strade e più controlli”. Da oltre un anno, i familiari delle vittime e le associazioni che li supportano chiedono maggiori protezioni per i pedoni e la messa in sicurezza delle strade considerate ad alto rischio, proponendo anche autofinanziamenti per attraversamenti pedonali rialzati. L’amministrazione comunale ha avviato l’installazione di attraversamenti pedonali su dieci strade e arterie urbane, ma i cittadini chiedono interventi più incisivi.

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