Poste Italiane chiamata a risarcire gli eredi di Carmine Novelli per danni causati dal delitto del contadino cilentano. Il 57enne è stato trovato cadavere nel marzo del 2001, dopo che dalla sua conto erano spariti 142 milioni di lire. L’ex direttore dell’ufficio postale della frazione Massa di Vallo della Lucania, Pasquale Cammarosano, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio del contadino. Gli eredi della vittima chiedono ora un risarcimento di 127mila euro alle Poste Italiane per i danni subiti a causa delle sottrazioni di denaro dal conto dell’inconsapevole vittima. L’avvocato degli eredi sostiene che la società è responsabile contrattualmente dell’operato del suo dipendente e quindi è tenuta a risarcire i danni subiti dal cliente. Inoltre, si afferma che Poste Italiane ha commesso una macroscopica negligenza nel non controllare l’operato del proprio dipendente, che era già stato coinvolto in reati analoghi in passato. La storia del delitto di Carmine Novelli è emersa durante le indagini sull’ufficio postale di Massa, dove Cammarosano truffava i correntisti utilizzando l’espediente di riportare a penna il saldo sui libretti postali. Le indagini hanno dimostrato che i rinvii ai controlli richiesti dai correntisti erano dovuti ai prelievi non autorizzati effettuati dal direttore. Poste Italiane è stata riconosciuta responsabile civile nel procedimento per peculato a carico di Cammarosano. Il direttore è stato incastrato grazie alla comparazione delle impronte digitali trovate sui sacchi di plastica che contenevano il cadavere del contadino.

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