“Nessuna petizione può fermare l’installazione dell’antenna”. Queste sono le parole della sindaca di Praiano, Anna Maria Caso, che insieme all’amministrazione comunale ha risposto ad una petizione popolare spiegando le ragioni di questa decisione. Secondo la sindaca, la petizione chiede al Comune di sospendere i lavori dell’impianto di telefonia mobile, ma non vi è alcuna norma di legge che giustifichi questa richiesta. Inoltre, afferma che le preoccupazioni riguardanti possibili danni alla salute non hanno alcun riscontro scientifico.

La sindaca spiega che la petizione non può giustificare la sospensione dei lavori che non sono ancora iniziati, in quanto ciò esporrebbe il Comune a richieste risarcitorie da parte del privato che finirebbero per gravare sulle casse comunali e quindi sui cittadini.

Per quanto riguarda le norme, viene citato il Testo unico dell’Edilizia che consente al Comune di sospendere temporaneamente i lavori edili per un massimo di 45 giorni, ma solo se vi è un danno urbanistico. Se non sono stati riscontrati lavori abusivi o difformi dal progetto autorizzato, non è possibile sospendere i lavori.

Anche dal punto di vista paesaggistico, se vi è un’autorizzazione regolare, non è possibile ordinare la sospensione dei lavori, a meno che non siano condotti in difformità dal progetto autorizzato o si contesti una rappresentazione inesatta dello stato originario dei luoghi o delle cose di interesse culturale.

La sindaca sottolinea anche la separazione tra la funzione di indirizzo politico amministrativo e la funzione di gestione amministrativa. Il Consiglio Comunale e la Giunta non possono intervenire nel rilascio di un assenso edilizio o paesaggistico, altrimenti travalicherebbero le proprie competenze.

Per quanto riguarda l’accesso agli atti, la sindaca afferma che la richiesta è stata respinta perché generica e priva di riferimenti idonei a giustificarne l’ostensione. Inoltre, alcuni dati sono tutelati come segreti commerciali e non possono essere resi pubblici.

Infine, la sindaca critica il richiedente, Gennaro Amendola, che ha ricoperto cariche amministrative per molti anni, per non aver lavorato alla redazione di un regolamento che disciplinasse l’installazione di nuove antenne. Al contrario, sembra preferire azioni clamorose senza ottenere risultati. La sindaca si impegna a vigilare sull’adempimento di quanto autorizzato e a controllare le onde elettromagnetiche nel rispetto della legge.

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