Il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny è stato brutalmente ucciso con un pugno al cuore, una tecnica utilizzata dagli agenti delle forze speciali dell’ex Kgb, dopo essere stato esposto a condizioni di congelamento per diverse ore. Questa terribile notizia è stata riportata dal Times, che cita Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net.

Secondo Osechkin, i lividi trovati sul corpo di Navalny sono compatibili con la tecnica del “pugno unico”. Prima della sua morte, Navalny è stato costretto a trascorrere più di due ore e mezza in uno spazio di isolamento all’aperto, dove la temperatura poteva scendere fino a -27 gradi, una pratica assolutamente disumana.

La madre di Navalny, Lyudmila Navalnaya, ha presentato una denuncia presso un tribunale dell’estremo nord russo, poiché le è stato impedito di vedere il corpo del figlio. La corte ha ricevuto la denuncia per “atti illegali” e l’udienza si svolgerà a porte chiuse il prossimo 4 marzo.

Navalny era il principale avversario politico di Putin ed è morto il 16 febbraio in un carcere nell’Artico, dove era rinchiuso per motivi politici. La sua morte ha scosso il mondo e ha sollevato molte domande sulla situazione dei diritti umani in Russia.

È importante che la verità venga alla luce e che giustizia sia fatta per Alexei Navalny. La sua lotta per la democrazia e i diritti umani non deve essere dimenticata, e il suo sacrificio non deve essere vanificato. È fondamentale che la comunità internazionale si mobiliti per garantire che casi come quello di Navalny non si ripetano mai più.

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