Un medico, Enrico Coscioni, è stato sospeso dall’esercizio della professione per dodici mesi a causa di gravi errori commessi durante un intervento chirurgico al cuore di un paziente. L’uomo, Umberto Maddolo, è deceduto a causa di una garza dimenticata nel suo cuore. La decisione è stata presa dalla procura di Salerno e accolta dal gip Piero Indinnimeo. Coscioni è stato accusato di aver agito con colpa cosciente, violando le regole dell’arte medica e falsificando le carte cliniche.
La procura aveva chiesto anche l’arresto domiciliare per il medico, ma il gip ha ritenuto che la sola interdizione fosse sufficiente a impedire comportamenti illeciti. Anche i medici della sua equipe sono stati sospesi per periodi variabili. Il gip ha definito Coscioni come una persona che ha anteposto la sua carriera al salvataggio del paziente, definendo il suo comportamento come “delinquenziale”.
La vicenda ha scatenato polemiche politiche, con Fratelli d’Italia che ha annunciato un’interrogazione al ministro della Salute per chiedere la sospensione o la rimozione di Coscioni dall’incarico all’Agenas. Altri esponenti politici, come Aurelio Tommasetti della Lega e Fulvio Martusciello di Forza Italia, hanno espresso opinioni diverse sulla questione.
Coscioni si è detto sorpreso e amareggiato per la sospensione e ha dichiarato di voler chiarire completamente la sua posizione davanti al gip. Resta fiducioso nella magistratura e spera di poter dimostrare la correttezza del suo operato. La vicenda ha sollevato dubbi sulla gestione della sanità nella regione e sulla responsabilità degli operatori sanitari.