Nel carcere di Salerno si è svolto ieri l’interrogatorio di garanzia per Vincenzo Santimone, 47enne di Eboli, accusato di aver ucciso suo padre martedì sera. Durante l’interrogatorio, il quale è durato oltre un’ora e mezza, Santimone ha confessato di aver colpito il padre con una decina di coltellate. La dinamica del crimine sembra essere stata scatenata da un rumore fastidioso del frullatore in cucina, che ha provocato l’ira dell’omicida. Non sembrerebbe esserci stato alcun litigio tra padre e figlio prima dell’omicidio, ma sembra che Santimone sia stato colto da un raptus d’ira improvviso. Durante l’interrogatorio, l’uomo ha anche riferito di aver chiamato suo fratello e i carabinieri subito dopo aver commesso il delitto. Dopo l’autopsia sul corpo della vittima, la salma sarà liberata per le esequie. L’arresto di Vincenzo Santimone è stato convalidato e l’uomo rimarrà detenuto nel carcere di Salerno. Gli inquirenti stanno ancora lavorando per ricostruire con precisione le fasi dell’omicidio.

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