Rinvenuti reperti archeologici in casa di un avvocato ad Angri di origini pompeiane

Un’operazione condotta dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli ha portato al recupero di 125 reperti archeologici di grande valore presso la casa di un avvocato ad Angri, originario di Pompei. Secondo quanto dichiarato dal professionista vesuviano, i reperti archeologici erano stati ereditati, ma per le autorità competenti la documentazione esibita non era valida e pertanto è scattato il sequestro.

Tra i reperti sequestrati vi sono vasellame decorato, statuette fittili, utensili e oggetti ornamentali risalenti al periodo compreso tra il IX secolo a.C. e il I secolo d.C., per lo più provenienti dall’area campana. Inoltre, sono state trovate 64 monete in oro, argento e bronzo databili tra il III secolo a.C. e il VII secolo d.C.

Si ipotizza che i reperti più antichi possano provenire dalle necropoli della Valle del Sarno, tra San Marzano sul Sarno, Sarno, Poggiomarino e Palma Campania, mentre altri sembrano provenire dall’area campana in generale.

L’operazione è stata condotta dai militari dell’Arma specializzati nella tutela dei beni culturali, in collaborazione con la procura di Torre Annunziata, situata proprio alle porte della penisola sorrentina. A capo dell’operazione il maggiore Massimiliano Croce.

Il recupero di questi reperti archeologici rappresenta un importante passo avanti nella tutela del nostro patrimonio storico e culturale, e dimostra quanto sia importante combattere il traffico illecito di reperti archeologici che minaccia la nostra storia e la nostra identità.

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