Franco Basaglia: il padre della Psichiatria Democratica

Il 11 marzo di cento anni fa, a Venezia, nasceva Franco Basaglia, un uomo destinato a rivoluzionare il mondo della psichiatria. Da psichiatra e neurologo, Basaglia avrebbe fondato la Psichiatria Democratica, con l’obiettivo di riformare il settore della salute mentale e di mettere al centro della cura la persona, non solo la malattia.

Dopo gli studi in filosofia e medicina, Basaglia si specializzò in Malattie Nervose Mentali, diventando assistente di Giovanni Battista Belloni. Contrariamente alle resistenze accademiche, Basaglia si trasferì a Gorizia per dirigere un ospedale psichiatrico e iniziò la sua “prima esperienza anti-istituzionale” nella cura dei malati di mente. Basaglia abolì la contenzione fisica, le terapie con elettroshock e i cancelli chiusi nei reparti, favorendo un approccio umano e orizzontale tra pazienti e operatori sanitari.

Basaglia, influenzato da autori come Jaspers, Foucault e Goffman, vide i manicomi come luoghi di emarginazione e annullamento della dignità del malato. Propose un nuovo modello di cura basato sull’eliminazione dei manicomi e sull’istituzione di reti di servizi esterni per le persone affette da disturbi mentali.

La sua azione culminò nell’approvazione della legge 180/1978, nota come “legge Basaglia”, che rivoluzionò l’assistenza psichiatrica in Italia. Basaglia morì nel 1980, ma il suo lavoro continuò a influenzare il settore della salute mentale nel paese. Solo nel 1998 molti manicomi furono chiusi e nel 2017 gli Ospedali psichiatrici giudiziari furono definitivamente chiusi, segnando un nuovo inizio per la cura dei disturbi mentali in Italia.

Franco Basaglia rimane un’icona della lotta per una psichiatria più umana e rispettosa della persona, il suo contributo ha aperto la strada a nuove forme di cura e a un mondo diverso per chi soffre di disturbi mentali.

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