Ieri mattina si è tenuto il prologo degli interrogatori per uno dei quattro indagati per le violenze su tre giovani. Si tratta di Vincenzo Cinque, 25 anni, che è stato arrestato ai domiciliari per le imputazioni di torture ai danni delle vittime. Durante il suo arresto, sono stati trovati in casa sua 80 grammi di sostanze illecite. Durante l’interrogatorio, il suo avvocato Antonio Leone era presente e il magistrato ha deciso di farlo lasciare il carcere anche per questo ulteriore reato, inviandolo agli arresti domiciliari. Nel pomeriggio di oggi, oltre a Cinque, saranno interrogati dal Gip Vincenzo Landolfi anche il padre, Antonio Barone, 48 anni, attualmente in carcere, Emanuele Ucci, 23 anni, e Ludovico Lepore, entrambi agli arresti domiciliari.

In queste ore, i carabinieri hanno sequestrato i telefoni cellulari dei tre indagati agli arresti domiciliari, su disposizione del magistrato, dopo che il deputato di Alleanza Verdi Emilio Borrelli aveva denunciato che uno di loro aveva pubblicato su Tiktok diverse foto e messaggi. Mentre Barone sarà ascoltato dal Gip in carcere, gli altri tre saranno interrogati al Palazzo di Giustizia e saranno scortati dai carabinieri. I quattro indagati sono difesi dagli avvocati Antonio Leone, Luca Russo e Mario Villani.

La vicenda risale al 18 dicembre dello scorso anno, quando i carabinieri hanno fatto una scoperta in un’auto con Emanuele Ucci e Ludovico Lepore, e un giovane ventenne ferito sul sedile posteriore. Sono iniziati gli interrogatori e la storia di torture subite dai giovani è emersa. Sia Barone che Cinque renderanno delle dichiarazioni sull’accaduto, mentre gli altri due potrebbero non rispondere alle domande.

In un altro caso, il Gup Nuzzo ha condannato con il rito abbreviato a tre anni e quattro mesi Alessandro De Ieso, 51 anni, per aver gettato involucri contenenti cocaina dalla finestra. Due condanne e un rinvio a giudizio sono stati emessi per un altro sequestro di droga avvenuto nel 2019. Armando Piscopo, 48 anni, è stato rinviato a giudizio, mentre Raffaele Nizza, 49 anni, è stato condannato a tre anni e quattro mesi. Andrea De Filippo, 37 anni, ha ricevuto una pena di due anni e otto mesi. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Antonio Leone e Fabio Russo.

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